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Channel: Chicchi di pensieri

[[ NOVITÀ CATARTICA EDIZIONI ]] LA STRADA DI CASA di Vincenzo Elviretti

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Buongiorno, cari lettori!
Oggi sul blog diamo spazio alla segnalazione di un libro pubblicato molto di recente da Catartica Edizioni, casa editrice sassaresse.


LA STRADA DI CASA
di Vincenzo Elviretti


“…La conoscevi bene la strada di casa, l’avresti raggiunta 
a occhi chiusi da qualsiasi altro punto nel mondo.
Casa, la strada.
Il paese è quella strada.”

Il romanzo è ambientato tra la seconda metà degli anni Novanta e il primo decennio del nuovo 
CATARTICA EDIZIONI
Data di uscita:
20 febbraio 2024

Genere: Narrativa
Collana In Quiete
Prezzo: 19.00 €
Nº pagine: 272

millennio, gli anni Zero.

Negli anni '90, una festa di compleanno finita male e un bad trip segnano Mimì e Cecio nella ricerca della propria strada.
Gli imprevisti della vita cambiano le prospettive di entrambi e mentre Mimì si adatta alle mostruosità della normalità e trova il coraggio di reagire solo dopo un evento accidentale, Cecio cerca qualcosa di più profondo che lo porta a scoprire che la vera ricerca è interna.

Crescita, identità e coraggio sono le parole chiave, condite dalle paure e le incertezze a cavallo dei due millenni, e con lo sfondo della repressione generazionale di Genova del 2001, la rivoluzione tecnologica di internet e degli smartphone e l’avvento dei social network.

Una trama che si preannuncia molto interessante, anche per l’inclusione di fattori ed eventi chiave che hanno segnato la nostra storia recente e che hanno determinato il mondo attuale.





"Help, I Need a Babysitter!" [ Libri a tema ]

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Buona domenica pomeriggio, cari lettori.
Come proseguono le vostre letture?
Le mie un po' lentamente, tra il lavoro e altri impegni leggo solo un po' la sera, ma essendo stanca... combino ben poco :-D

In attesa dei famigerati "tempi migliori", ho pensato di tornare con la rubrica dei "romanzi a tema..." e il tema che ho scelto oggi è....

BABY SITTER 
(et similia)



BABY-SITTER INQUIETANTI 

LA BABYSITTER PERFETTA di Sheryl Browne (Ed. Garzanti, trad. P. Barbante, 320 pp).

Melissa e suo marito cercano una babysitter per le loro due meravigliose bambine. 
Nessuna sembra all’altezza finché non si presenta Jade, che è semplicemente perfetta. 
Le loro figlie la adorano e Jade le ama come se fossero sue. 
Ma all’improvviso in casa cominciano a succedere cose strane: le bambine non sembrano più così al sicuro e Melissa ha sensazioni che non riesce a spiegarsi. 
Presto Melissa scoprirà che ogni perfezione nasconde una macchia e che non c'è persona, anche la più gentile e altruista, che non abbia un passato alle spalle, una cicatrice, un brutto ricordo. 
E soprattutto capirà che non ci si può fidare al 100% di nessuno...




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UNA CATTIVA BABY-SITTER di Gilly MacMillian (Ed. Newton Compton).

Jocelyn Holt, cresciuta con due genitori freddi e indifferenti, ha cercato conforto nell'unica persona in grado di dimostrarle affetto: la sua adorata tata, Hannah. 
Ma una notte, all'improvviso, Hannah è scomparsa senza lasciare tracce e la bambina ne è rimasta sconvolta. 
Trent'anni dopo, Jocelyn è costretta a tornare nella sua casa d'infanzia insieme a sua figlia Ruby e a confrontarsi con il passato. Ma quando un teschio umano viene rinvenuto nel lago della tenuta, tutte le sue certezze iniziano a vacillare. 
Potrebbe trattarsi di Hannah? 


NINNA NANNA di Leila Slimani (Rizzoli, 204 pp).

Quando arriva il secondo figlio, Myriam decide di riprendere a lavorare, ma ovviamente serve una tata per Mila e Adam.
Dopo una selezione severa,arriva Louise: luminosa, solare, dolce, e i bambini, soprattutto Mila, sembrano sceglierla prima dei genitori.
La donna si guadagna l'affetto incondizionato di piccoli e grandi, anticipando i bisogni di tutti e viziandoli... finché questo rapporto di dipendenza non si incrina fino a mostrare tutte le sue crepe...







ALLEGGERIAMO L'ATMOSFERA...

IL DIARIO DI UNA TATA di Emma McLaughlin e Nicola Kraus (Rizzoli, trad. R.
Zuppet, 317 pp)
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Nanny è una tata che lavora per una ricchissima famiglia di Manhattan; per una paga ridicola e mai puntuale, deve badare al piccolo Grayer X, anni quattro, e soprattutto fare in modo che la signora X - che non lavora, non cucina, non fa le pulizie e non si occupa del figlio - trascorra serenamente le sue giornate. 
Quando il matrimonio comincia a sgretolarsi, Nanny cercherà di salvaguardare la salute mentale del povero Grayer.



MRS ENGLAND di Stacey Halls (Neri Pozza, trad. M.Ortelio, 336 pp).

Ruby May si è appena diplomata al Norland Institute, la prestigiosa scuola londinese di bambinaie qualificate e giunge nello Yorkshire per prendere servizio presso la famiglia di Mrs England. 
Sembra la famiglia è perfetta: la nursery separata dal resto della casa, una fabbrica tessile di proprietà e una grande dimora di campagna, l'avvenente Mr Charles England, il quale le presenta la moglie, Mrs England: una giovane donna con i capelli lunghi e grandi occhi scuri, che pare sorpresa e impaurita da quell’incontro, tanto che a Ruby viene il dubbio di aver sbagliato casa. 
Una sensazione che si accrescerà nei giorni seguenti nei quali, in quella dimora silenziosa come una tomba e cupa, cinta com’è da una fitta foresta, Lilian England, così misteriosamente indifferente alla cura con cui una madre dovrebbe trattare i suoi figli, la guarderà non più con occhi smarriti, ma con ferocia e risentimento allorchè Mr England si concederà un atteggiamento troppo confidenziale nei suoi confronti...




Non ne riporto la trama ma son certa che tutti ci ricordiamo di due bambinaie super famose: Mary Poppins (personaggio creato da Pamela Lyndon Travers) e Maria di Tutti insieme appassionatamente, ispirato all'autobiografia di Maria Augusta von Trapp (La famiglia Trapp).


★ RECENSIONE ★ IL RITORNO di Diana Gabaldon (Outlander #3)

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Abbiamo lasciato, nell'Amuleto d'ambra, Claire Randall impegnata a raccontare a sua figlia Brianna la verità sull'incredibile avventura da lei vissuta fra il 1945 e il 1946, quando scomparve misteriosamente; grazie al magico cerchio di pietre di Craigh na Dun, Claire era stata catapultata nella Scozia del Settecento, dove si era innamorata follemente del nobile giacobita James Fraser. 
In questo terzo volume seguiamo Jamie e Claire da Lallybroch a Culloden, intenti a provare a cambiare la storia affinché gli Highlander non soccombano davanti agli inglesi.



IL RITORNO
di Diana Gabaldon



Ed. Tea
trad. V.Galassi
394 pp
Finalmente Claire e Jamie possono fare ritorno dalla Francia (assieme al giovanissimo e devoto Fergus) alla Scozia, e casa significa Lallybroch. 
Lontani dagli intrighi di Parigi, la coppia ritrova un po' di conforto e serenità nell'idilliaca vita da Laird, ma la pacchia termina presto: Jamie, infatti, non solo deve obbedire a Prince Charles e unirsi alla battaglia contro gli inglesi, ma deve anche andare da suo nonno Simon Fraser (con cui non ha praticamente mai avuto relazioni di alcun genere) per riferirgli l'ordine da parte del re di "prestare" gli uomini del proprio clan per la guerra.

Simon Fraser, detto Lord Lovat e anche The Old Fox, è tutto fuorché un nonnino pacioccone e simpatico: è un individuo volgare, cafone e sgradevole e Claire, che accompagna il marito per incontrarlo e parlargli, avrà modo di rendersene conto da subito.

Mentre Jamie cerca di addestrare gli uomini a sua disposizione per l'imminente Rivolta, Claire continua a fornirgli tutte le (poche) informazioni che conosce sul destino della Scozia in questa fase storica.

La loro speranza è quella di poter agire sul futuro, modificando le sorti della battaglia così come Claire le conosce (che poi è come si sono in effetti già verificate, viste dalla prospettiva futura) e risparmiare un sacco di morti agli scozzesi.

Ma saranno davvero in grado di cambiare le carte in tavola o tutto ciò che avverrà è già stato deciso ed è immodificabile?

Il lettore accompagna passo passo Jamie e la sua Sassenach in questa avventura pericolosa che li vede attraversare paludi e affrontare gli acerrimi nemici; a Prestonpans, Jamie e l'esercito giacobita intraprendono la loro prima battaglia contro di essi e riescono ad uscirne vincitori.
Ma la fortuna non sarà sempre dalla loro parte...

Rivedremo vecchie conoscenze, come Colum MacKenzie, suo fratello Dougal e il viscido duca di Sandringham, che riesce a far prigioniera Claire in casa propria con l'obiettivo di poter attirare Jamie e consegnarlo agli inglesi.

Ma soprattutto non mancherà l'odiatissimo Jack "Black" Randall, sempre malvagio e perfido; eppure, sarà proprio lui a rivolgersi a Claire per chiedergli aiuto: suo fratello minore Alex è in fin di vita e la donna lo aiuterà ad andare incontro alla morte alleviandone le sofferenze fisiche.

Questo terzo volume è appassionante come i precedenti anche se ho riscontrato un ritmo meno incalzante; ci si sofferma molto sulla lotta giacobita e sulle scarse possibilità di vittoria degli scozzesi; mentre si avvicina la famosa e catastrofica battaglia di Culloden, sale la tensione e hanno luogo avvenimenti importanti, che incidono molto sui due protagonisti e sul loro amore.

Teniamo presente che questo è il resoconto che Claire fa a Brianna e Roger Wakefield nel 1968, per cui Claire è adesso nel presente ma non ha mai smesso di pensare al passato, anzi i suoi ricordi sono costantemente abitati dai "fantasmi" delle tante persone conosciute due secoli prima, primo tra tutti, il suo amato Highlander dai capelli rosso fuoco.
E a proposito di lui, ciò che le preme sapere è: fermo restando che la battaglia di Culloden fu una terribile disfatta, chi sopravvisse? E se ci fosse proprio James Alexander Malcolm MacKenzie Fraser tra i pochi fortunati che riuscirono a non morire?

Le ultime pagine sono movimentate e dinamiche perché rivediamo un'altra persona che Claire ha incontrato nel Settecento in Scozia e che... è viva nel 1968, il che significa che è anch'essa una viaggiatrice.

Mi verrebbe voglia di iniziare subito il successivo e non posso che consigliare la saga a chi ama il romance mescolato ai fatti storici con l'elemento fantasy del viaggio nel tempo; la penna della Gabaldon è ipnotica, per me, riesce a trasportarmi in un periodo storico affascinante, descrivendolo benissimo e in modo vivido, tanto da sentirmi immersa totalmente in quel contesto.
L'amore tra Claire e Jamie è sempre coinvolgente, forte, sincero, ardente e votato anche al sacrificio pur di salvare l'altro quando è in pericolo.


"Lascia che io te lo dica nel sonno quanto ti amo. Perché non c'è molto che io possa dirti mentre siamo svegli, se non le stesse, povere parole, ripetute ancora e ancora. Mentre dormi tra le mie braccia, invece, posso dirti cose che suonerebbero sciocche nella veglia, e i tuoi sogni sapranno che sono vere. Dormi, mo duinne".


Recensioni    

LE MIE LETTURE DI FEBBRAIO 2024

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Buon 1° marzo, lettori!

Eccomi col consueto recap delle mie letture del mese precedente.

1. IL RITORNO di D. Gabaldon: terzo libro della saga fantasy-romance storicoOutlander. Full immersion nelle battaglie giacobite Highlander vs Inglesi (4.5/5). PER I FAN DELLA SAGA.
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2.IL BOSCO DI FAGGI di S. Alba: narrativa - metafora di un disagio esistenziale e dei tentativi della mente di risolverlo (4/5). PER CHI CERCA UN ROMANZO IN CUI LA MENTE GIOCA QUALCHE SCHERZETTO
3. NICO E I CIBI DELLA SALUTE di I. Pontecorvo: narrativa per l'infanzia sul tema dell'importanza di un'alimentazione sana (4/5). CONSIGLIATO A BAMBINI DI 5-8 ANNI E AGLI ADULTI INTERESSATI ALLA TEMATICA.
4. ESTATE DI MORTE di H. Coben: thriller (un po' legal) con tanti piccoli colpi di scena che rischiano un effetto "too much" (3/5). PER CHI CERCA UN THRILLER  RICCO DI INTRECCI MA NON AL CARDIOPALMA.




Per il gioco I LIBRI VOSTRI, tra gennaio e febbraio ho letto:

5. UNA FAMIGLIA AMERICANA di J.C. Oates: saga famigliare - in seguito ad un evento drammatico, la famiglia Mulvaney passa dall'essere ammirata e rispettata ad essere oggetto di stigma. Sapranno restare uniti? (5/5). IDEALE PER CHI AMA LE STORIE INCENTRATE SUI RAPPORTI FAMIGLIARI.


READING CHALLENGE

6. D COME DAVIDE. STORIE DI PLURALI AL SINGOLARE di D. R. Colacrai: raccolta di poesie spesso ruotanti attorno a tematiche di interesse sociale, storico e civile.


CATEGORIE BASE (valgono tutto l'anno)

CLASSICO
RACCOLTA DI RACCONTI
RACCOLTA DI POESIE
GRAPHIC NOVEL
SAGA FAMILIARE
BIOGRAFIA/AUTOBIOGRAFIA/AUTOFICTION
IL CONSIGLIO DEL CLUB

OBIETTIVI ESTRATTI A GENNAIO

Un libro di un'autrice italiana del Novecento
Un libro in cui fede e religione hanno un ruolo determinante (nel bene o nel male)
Un libro che parli di montagna o di mare

OBIETTIVI ESTRATTI A FEBBRAIO

  • UN LIBRO CHE E' SULLA MENSOLA DELLA LIBRERIA DA OLTRE 5 ANNI
  • UN LIBRO COMPRATO PER LA COPERTINA
  • UN LIBRO LA CUI LETTURA FINORA HAI RIMANDATO

OBIETTIVI DI MARZO

  1. UN LIBRO IN CUI IL PROTAGONISTA O UN PERSONAGGIO SI CHIAMA COME ME
  2. UN LIBRO CHE HA NEL TITOLO UN NOME PROPRIO
  3. DI QUESTO AMORE NON SI DEVE SAPERE di Ritanna Armeni

Per marzo, oltre a scegliere tra le categorie base e quelle del mese, posso eventualmente anche utilizzare gli obiettivi di gennaio e febbraio non ancora scelti.


CITAZIONE DEL MESE

"Quello che odiava era essere occupato, l'umiliazione che ne derivava, il senso di soffocamento, la quotidiana degradazione, l'avvilimento. Finché non fosse terminata, niente sarebbe stato sicuro. Provate l'esperienza di un checkpoint, anche solo per un giorno. Di un muro che taglia in due il cortile della vostra scuola. Dei vostri ulivi sradicati da un bulldozer. Del vostro cibo che marcisce in un camion fermo a un posto di blocco. Provate cos'è l'occupazione della vostra immaginazione. Coraggio. Provatelo". (Da "Apeirogon", C. McCann)


Non è difficile immaginare di cosa e chi si stia parlando in questo passo, tratto da un libro focalizzato sul rapporto tra palestinesi ed ebrei, e sulla possibilità di una loro coesistenza pacifica, obiettivo sacrosanto che non può e non deve prescindere da un' analisi critica e onesta delle dinamiche, dei rapporti di causa effetto ecc... che hanno portato alla tragedia umana cui stiamo assistendo a Gaza.

PADRI E FIGLI [ Libri a tema ]

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Si avvicina la festa del papà e proprio da questa famosa celebrazione prendo spunto per il post di oggi:

PAPÀ CHE HANNO AVUTO UN RUOLO FONDAMENTALE
NELLA VITA DEL PROTAGONISTA DI UN ROMANZO


I seguenti romanzi sono recensiti qui sul blog.



ROMANZO AUTOBIOGRAFICO

In AMERICA NON TORNA PIÙ di Giulio Perrone, l'autore racconta con intensità e schiettezza il rapporto tra un padre e un figlio, con tutto il bagaglio di incomprensioni e delusioni, di cose dette o taciute, di diversità e affinità, che l'ha caratterizzato, arrivando agli ultimi giorni della vita del genitore, colpito da una malattia crudele che ha contribuito, in modo definitivo e irreversibile, a lasciare in sospeso tutto ciò che li ha sempre divisi.


IL POSTO di Annie Ernaux: romanzo autobiografico in cui la scrittrice francese Annie Ernaux tratteggia la figura del padre, di quest'uomo prima contadino, poi operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una città della provincia normanna, e lo fa con scrupolosità e senza cedere a inutili compatimenti e patetiche nostalgie.


UN UOMO COSÌ di Agnese Moro: tra queste pagine la figlia dell'onorevole Aldo Moro condivide con i lettori frammenti di ricordi di aneddoti, episodi, abitudini e gesti che ci donano il ritratto intimo, genuino e commovente di un uomo, che è stato un padre, un marito, un nonno, sempre amorevole e attento al benessere dei propri cari, oltre che un politico integro e dedito con passione e convinzione al proprio lavoro.



PADRI... "COMPLICATI"


IL LADRO DI GIORNI di Guido Lombardi è un romanzo di formazione che narra un'avventura on the road tenera, epica e coinvolgente, vista attraverso lo sguardo innocente e vispo di un ragazzino di undici anni che scoprirà in sé il desiderio di riavere indietro quel padre che gli era stato tolto, e anche se spesso i ruoli di padre e figlio si invertono, i due avranno la preziosa opportunità di scoprirsi e apprezzarsi reciprocamente, imparando tanto l'uno dall'altro


PERFECT DAY di Romy Hausmann: thriller che vede protagonistaAnn, una ragazza la cui vita è stata stravolta il giorno in cui suo padre è stato arrestato sotto i suoi occhi con l'atroce accusa di essere un serial killer.

Nove bambine sono scomparse in poco più di un decennio; di loro si sono trovati solo i cadaveri, abbandonati nei boschi e "segnalati" da dei nastri rossi legati agli alberi: è proprio vero che ad ucciderle è stata la mano del "Professor Morte", il famoso antropologo e filosofo e padre di Ann?

La figlia conosce l'amato padre quale l'uomo che l'ha cresciuta al meglio delle proprie possibilità, non facendole mai mancare il proprio sostegno nemmeno nei momenti più difficili, e sa che mai egli sarebbe capace di macchiarsi degli atroci delitti dei quali è accusato.
Ed è disposta a tutto per dimostrarne l'innocenza.
Farà bene a credergli?
m

L’IBISCO VIOLA di Chimamanda Ngozi Adichie: romanzo di formazione che, sullo sfondo delle trasformazioni civili e politiche del postcolonialismo in Africa, racconta la linea sottile che divide l’adolescenza dall’età adulta, l’amore dall’odio, la fede sincera dal fanatismo religioso.
La protagonista è Kambili, una ragazzina cresciuta all'ombra della religiosità cupa e rigida di un padre bigotto, seppur sincero nella sua fede, che scopre come la vita possa essere ricca di cose belle, per le quali valga la pena sorridere.


PADRI ASSENTI... EPPURE PRESENTI


ADDIO FANTASMI di Nadia Terranova è un libro intenso, introspettivo, che racconta una storia delicata e forte insieme, in cui Ida, la protagonista, è costretta a fare i conti con il proprio passato, il proprio dolore, con il trauma che l’ha segnata e che ruota attorno all'ingombrante assenza di un padre scomparso e di cui si son perse le tracce quando lei aveva solo 13 anni, deve confrontarsi con i propri fantasmi, le proprie fragilità e la necessità di una ristrutturazione di se stessa e del proprio futuro.
La scomparsa improvvisa e inspiegabile del padre, Ida non l'ha mai superata, è un fardello sul cuore che si porta dietro da anni, che l'ha resa monca, "marchiata", come se nella sua famiglia e in lei stessa ci fosse un'anomalia, una macchia di vergogna indelebile, che non è stato possibile eliminare.


UN AMORE COSI' PERFETTO di Anne Peile.


Questo è un libro particolare e che potrebbe non piacere a tutti.

Susanna non ha mai conosciuto suo padre, di lui ha soltanto una foto sbiadita in fondo a un cassetto. Su questa figura paterna non fa che fantasticare, sentendone giorno dopo giorno la mancanza.
Un giorno, per caso, sfogliando in una cabina l'elenco telefonico, rintraccia il papà mai conosciuto: si chiama Jack e Susanna riesce ad abbordarlo in un pub; piano piano si infila nella sua vita arrivando a sedurlo. Fino a trascinarlo, senza che lui possa capire, in una storia di amore dolorosa e dal destino segnato.

Anche se l'Autrice ci presenta quest'amore "malato" senza essere volgare, oscena, maliziosa, irriverente, scandalosa, si tratta di una storia d'incesto, argomento che ovviamente non lascia indifferenti, in quanto tocca sempre il senso morale di ciascuno di noi, perché si tratta di rapporti che non è possibile approvare, accettare, comprendere.


"Se chiudo gli occhi" di Simona Sparaco: Viola è una giovane donna dalla vita tranquilla cui un giorno, di punto in bianco, qualcuno chiede di intraprendere un viaggio nella sua terra d’origine (nella Marche, ai piedi dei monti Sibillini) per rivelarle qualcosa di molto importante: quest'uomo è  suo padre, scultore, l’artista famoso, l’eterno bambino, colui che ha abbandonato, diverso tempo prima, lei e la mamma. 

È una storia che tocca, quindi, principalmente il tema difficile del rapporto padre-figlio e quello ancora più vasto dell'amore, vissuto con passione, con rimpianto, portato avanti per abitudine, quello che ti cambia la vita per sempre, o quello inaspettato, che giunge quando meno pensavi di averne bisogno.

RECENSIONE ✭ LA NIPOTE di Bernhard Schlink

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Kaspar, dopo essere rimasto vedovo, si ritrova tra le mani un manoscritto della defunta e amata moglie; apprende importanti verità sul passato di lei, sul suo percorso esistenziale, sulle scelte operate e sui rimpianti per gli errori commessi.
L'uomo si mette sulle tracce di questo turbolento passato e in questo viaggio la sua vita solitaria e abitudinaria verrà arricchita da un incontro speciale.


LA NIPOTE
di Bernhard Schlink

Ed. Neri Pozza
trad. S. Kolbe
336 pp
«La verità è una sola. Non appartiene né a me né a te, c’è e basta. Come il sole e la luna. E come per la luna, a volte se ne vede solo la metà, ma c’è tutta, è rotonda e bella».


È il maggio del 1964 quando, a Berlino Est, in occasione del convegno promosso dalla Freie Deutsche Jugend (FDJ, l’organizzazione giovanile del partito al comando dell’allora DDR*), i giovanissimi Birgit e Kaspar si incontrano per la prima volta. 

Birgit è incaricata dalla FDJ di accogliere gli ospiti provenienti da ogni parte della Germania; Kaspar è un giovane studioso di storia dell’Ovest. 

I due si innamorano, e mentre i giovani delle due Germanie ballano e suonano insieme, superando ogni barriera e confine, tutto sembra possibile e roseo. 

Nel presente, nella Berlino odierna, quella primavera del 1964 è ormai parte delle illusioni perdute: frantumati i sogni di fratellanza, anche l’amore con e per la sua complicata e sfuggente Birgit pare essersi dissolto nel nugolo offuscato di bugie e segreti che li hanno separati per anni, senza che Kaspar se ne accorgesse. 

Dopo la morte della donna, infatti, Kaspar scopre nel suo computer la bozza di un libro autobiografico che la moglie avrebbe desiderato pubblicare; leggendolo, l'uomo apprende che, prima di lui, Birgit aveva avuto una relazione con un funzionario del Partito, dalla quale era nata una bambina, affidata poi a un’amica. Quest'ultima, a sua volta, aveva avuto da Birgit il triste compito di affidarla a qualcuno che l'adottasse. 

Sebbene deluso e amareggiato, oltre che distrutto dal dolore di un lutto che non ha nemmeno avuto il tempo di elaborare, Kaspar si sente altresì animato anche da una nuova speranza: fare ciò che Birgit non ha mai avuto il coraggio di fare, vale a dire trovare la figlia perduta. 

Inizia così un viaggio che lo porterà in uno degli insediamenti dei Völkischen**, membri dell’estrema destra tedesca che portavano avanti un'idea di “nazionalismo contraddistinto da un codice etnico razzista con una base ideologica anti-moderna”.

Dopo aver chiesto a persone che avrebbero potuto dargli informazioni utili, Kaspar finalmente trova la figlia di Birgit: si chiama Svenja ed è una donna che negli occhi, nei capelli, persino nella voce, ricorda sua madre. 
È sposata col tronfio e iracondo Björn, portano avanti la loro bella fattoria ed hanno una figlia 15enne, Sigrun, una ragazzina dai capelli rossi dallo sguardo vispo e intelligente.

Da sempre (per vissuto e per carattere) tranquillo, ragionevole, accondiscendente e mai aggressivo, Kaspar resta interdetto dai modi di fare del capofamiglia, che quando sente che la madre biologica della propria moglie è da poco deceduta, fiuta l'odore di una possibile eredità e comincia da subito ad avanzare pretese economiche al vedovo, accompagnate da minacce e voce grossa.

Kaspar sarà pure pacato ma non si spaventa per i modi del rozzo fattore: a lui interessa solo interagire con Svenja e poterle parlare di Birgit, farle capire che, anche se è stata abbandonata, non è stata mai dimenticata: anzi, Birgit stava scrivendo un libro sulla propria storia e desiderava tanto poterla cercare per offrirsi a questa figlia perduta, darle una mano (economica e non solo) e provare a stabilire, magari, un minimo di rapporto con lei.

In questa comunità rurale di neonazisti Kaspar è a disagio, anche perché è chiaro che  Björn e Svenja non abbiano molta simpatia per lui; ma a rubargli il cuore è la ragazzina, Sigrun, che con una tenera spontaneità lo chiama subito nonno.

Kaspar è commosso dalla vicinanza emotiva che sente con questa adolescente che è praticamente un'estranea e, per lui che avrebbe voluto dei figli con e da Birgit, pensare di avere una nipote, di punto in bianco, lo riempie di gioia.

Tra i due nasce un'immediata connessione e, nonostante il gap generazionale e l'opposta visione del mondo e della vita, Kaspar e Sigrun si trovano benissimo insieme.

Sigrun è una ragazzina dal carattere molto determinato, legge tantissimo, ha un'ottima dialettica per la sua età, è una figlia obbediente che lavora accanto al padre bracciante; quando riesce ad ottenere - in cambio di lauti bonifici - che la nipote acquisita trascorra del tempo con lui, le sue giornate acquistano un nuovo senso, slancio, scopo.

"Fino ad allora Kaspar aveva vissuto la sua vita, e le vite degli altri per lui erano come i palazzi, le strade e gli alberi che lo circondavano. A meno che non avesse un qualche rapporto con loro e loro con lui; in quel caso le percepiva e riconosceva il valore che assumevano per lui. Adesso invece, per la prima volta, le percepiva per come erano veramente, di per sé, ogni singola vita come un mondo intero, completo e compiuto."


Sigrun è servizievole, premurosa, lo accompagna nella libreria (di proprietà di Kaspar), gli prepara la colazione, insieme vanno ai concerti e il nonno scopre che la ragazzina sa suonare il pianoforte e che cela uno straordinario talento musicale.

Oltre a organizzarle e pagarle le lezioni di piano, i due chiacchierano moltissimo di argomenti importanti e Kaspar ascolta con apprensione e sgomento i discorsi infervorati di quella ragazzina tutta capelli che gli parla esaltata dell'ideologia hitleriana, di Irma Grese come di un'eroina, del Diario di Anna Frank, e dell'Olocausto in generale, come di un'enorme menzogna escogitata dagli ebrei.
Non solo: ma ovviamente lo straniero è visto dai Völkischen come una minaccia alla tranquillità dei tedeschi, al loro benessere e alla realizzazione stessa di una Germania forte e pura.

Kaspar è preoccupato: la testa di Sigrun è strapiena di bugie razziste: è compito suo, in qualità di nonno, aiutarla a rivedere le proprie idee o deve farsi gli affari suoi?
Non sarà una scelta semplice per l'uomo, che dovrà mettere d'accordo la ragione con il cuore per cercare comunque di non perdere questa nipote diventata troppo importante per lui.


Nel complesso, una volta terminato, ho trovato il libro sicuramente scritto bene e interessante, in cui l'intreccio delle dinamiche relazionali del personaggi si amalgama con tematiche esistenziali, politiche, socio-culturali; sono molti, infatti, i passaggi ricchi di dettagli circa le idee di Birgit e dei völkischen sulla Germania, sulla situazione storica, socio-politica ma anche culturale, letteraria, artistica e musicale degli Anni Sessanta e oltre.

Confesso di aver trovato poco stimolante la prima parte del libro, soprattutto quella relativa al passato di Birgit (più che altro perché il ritmo è un po' lento) e di aver gradito maggiormente le pagine in cui si racconta il rapporto tra nonno e nipote, con tutte le disquisizioni sulle idee razziste e nazionaliste di cui è infarcita la testolina della giovane.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi anche se, per buona parte del romanzo, personalmente mi è mancato un aspetto per me essenziale: il coinvolgimento emotivo; confesso che mi sono sentita molto distante da ciò che leggevo sulle illusioni e le disillusioni dei tedeschi di quel periodo (anni Sessanta).



CITAZIONI

"Quando si vive in un paese governato da un regime cattivo, si spera sempre in un cambiamento, e poi un bel giorno il cambiamento arriva. Il regime cattivo viene sostituito da uno buono. Se si era stati contrari, si può tornare favorevoli. Se si era stati mandati in esilio, si può rientrare in patria. Chi è rimasto e anche chi se n’è andato può riappropriarsi del paese che ridiventa il suo paese, quello che aveva sognato. La DDR non ridiventerà mai il paese sognato. Semplicemente non esiste più. Chi è rimasto non prova nessuna gioia, chi se n’è andato non ci può più tornare; il loro esilio è senza fine. Di qui il vuoto. Il paese e il sogno sono irrimediabilmente perduti. Non è la perdita irrimediabile che mi mette tristezza, bensì il vuoto. Il vuoto, il dolore del vuoto, il dolore".

"Come si riesce a sfuggire agli altri? Vivendo con risolutezza la propria vita."

"«Birgit, la figlia, le cose taciute – mi sento come se mi mancasse il terreno sotto i piedi. Come se tutto fosse solo “forse”»."

"Come è quieto il mondo 
avvolto nel crepuscolo, 
così intimo e incantevole, 
come una stanza tranquilla, 
dove gli affanni del giorno 
possono essere dimenticati nel sonno."



NOTE

* Repubblica Democratica tedesca, nota anche con il suo acronimo DDR, fu uno stato formatosi durante la Guerra Fredda nella parte orientale del paese (fonte)

**  Ho trovato in internet questo articolo in pdf, magari potreste trovarlo interessante per approfondire il movimento Völkisch QUI

BOOKS&MOVIES [ novità/anteprime ]

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Buongiorno! Torno sul blog dopo qualche giorno di assenza; purtroppo, tra lavoro e impegni vari, non leggo quanto vorrei e, complice il fatto di avere in lettura diversi libri (di cui alcuni tutt'altro che brevi), ci sto mettendo tempo a terminarli e a postare recensioni.

Detto ciò, in questi momenti desidero condividere alcune nuove e/o prossime uscite in libreria e al cinema che personalmente mi interessano.

Spero incontrino anche i vostri gusti  :))


.



I BAMBINI DI GAZA - SULLE ONDE DELLA LIBERTÀ


È il primo lungometraggio del regista italo-americano Loris Lai ed è liberamente ispirato al romanzo 
.

per ragazzi Sulle onde della libertà di Nicoletta Bortolotti (Mondadori, 2015).

Siamo nella Striscia di Gaza nel 2003, durante la Seconda Intifada. 
Il palestinese Mahmud ha undici anni e stringe amicizia con l’israeliano Alon e l’ex campione di surf Dan: ad unirli è la passione per il surf.

Intorno a loro ci sono bombardamenti e odio, bambini destinati al martirio e terrore quotidiano. 
In una Gaza devastata Mahmud e Alon incontrano Dan sulla spiaggia, che è lì per riportare a casa le ceneri di sua sorella, un medico volontario, tragicamente morta sotto i bombardamenti. 

I tre diventano inseparabili, Dan insegna surf ai suoi giovani amici e la loro amicizia si trasforma in una scuola di vita che insegnerà loro ad amare il prossimo e che la pace è possibile.

Cast: Tom Rhys Harries, Lyna Khoudri, Marwan Hamdam, Mikhael Fridel, Ruth Rosenfeld, Husam Chadat, Eyad Hourani, Marwan Hamdan, Qassim Shareef Gdah.

IN USCITA IL 28 MARZO 2024.


RACE FOR GLORY VS LANCIA


Il film, ripercorrendo fatti realmente accaduti ai Mondiali di Rally del 1983, narra la storica rivalità tra l'imbattibile squadra tedesca dell'Audi guidata da Roland Gumpert e quella italiana della Lancia con a capo Cesare Fiorio.
Pur partendo in netto svantaggio di fronte alla potenza e alla perfezione meccanica tedesca, Fiorio non si rassegnerà allo scoraggiamento e tirerà fuori tutta l'astuzia e l'intuizione italiana per escogitare un piano vincente.
Decide così di mettere in piedi una squadra insolita ma competitiva, di cui il pezzo forte della squadra è il pilota Walter Rohl, asso del volante, a cui chiederà di pilotare una Lancia Rally 037.
Comincia così la grande sfida contro il gigante tedesco

Regia: Stefano Mordini
Attori:Daniel Brühl, Riccardo Scamarcio, Volker Bruch, Katie Clarkson-Hill, Axel Gallois, Giulio Brizzi, Jacopo Rampini.

ATTUALMENTE AL CINEMA (dal 14/03).





LA PORTA DELLE LACRIME di Abraham Verghese (Ed. Neri Pozza, trad. S.Pareschi, 604 pp, 22 euro, USCITA 26 MARZO).

La notte in cui Marion e Shiva vengono al mondo, la loro madre, suor Mary Joseph, è in sala operatoria e sta perdendo molto sangue mentre cerca di dare alla luce i suoi gemelli.
Tutto è cominciato sette anni prima, quando una giovane indiana raggiunge l’ospedale in cerca del dottor Stone, col quale inizia a lavorare manovrando divaricatori e passando bisturi; a ogni operazione l’intesa fra loro cresce e il frutto della loro relazione saranno proprio u due gemelli, che miracolosamente sopravvivono alla madre, morta di parto, e al padre che, sconvolto, fugge abbandonandoli. 
I bambini crescono nell’ospedale, si appassionano alla medicina e anche alla stessa donna; Marion, sconfitto, lascerà l’Etiopia scossa da fermenti rivoluzionari per un poverissimo ospedale nel Bronx. Niente al modo sembra poter ricucire la ferita senza perdono che si è aperta tra i fratelli. 
Niente, se non l’incontro improvviso con un padre mai conosciuto.



NELLA STANZA DELL'IMPERATORE di Sonia Aggio (Ed. Fazi, 300 pp, 18 euro, Gennaio 2024).

Un romanzo storico dal sapore di un classico che, con una trama ricca di intrecci, intrighi, amori e terribili inganni, e uno stile coinvolgente e ricercato, ci conduce tra le scintillanti stanze dei palazzi imperiali e i loro splendidi giardini, mostrandoci il volto segreto delle città d’Oriente.

Giovanni Zimisce, cresciuto con gli zii materni, i Foca, è diventato con il tempo un valoroso condottiero e combatte con coraggio per l’Impero bizantino accanto a Niceforo, il generale più brillante della sua epoca, e a Leone Foca. 
La guerra è tutto ciò che gli rimane: sua moglie è morta di parto e i parenti del padre, i Curcuas, lo considerano un traditore. 
Quando ormai sembra che Giovanni non abbia più altro scopo se non combattere al fianco dei Foca, tre streghe gli profetizzano che diventerà imperatore. 
Ma come è possibile, visto che sul trono ora siede Niceforo, il suo mentore, l’uomo che l’ha cresciuto e per cui darebbe la vita? 
Quando proprio Niceforo gli volterà le spalle e l’affascinante Teofano busserà alla sua porta, Zimisce dovrà decidere che cosa fare in futuro: restare fedele all’imperatore, assecondando i principi con cui è cresciuto, o prenderne il posto, accettando definitivamente il suo destino? 
Guerre, omicidi, congiure e tradimenti in un romanzo avvincente e denso di colpi di scena, che ripercorre le vicende di un uomo straordinario che, partendo da semplice soldato, riuscì a cambiare le sorti del suo Impero conquistando inaspettatamente la corona.


> RECENSIONE < SOGNO. LE DUE VITE DI JEAN LOUIS di Giovanni Boschetti

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Viaggiando lungo due piani temporali -  prima metà dell'Ottocento e il XX secolo -, i due omonimi protagonisti, non soddisfatti della realtà in cui vivono, cercano di trovarne il senso nella dimensione onirica.


SOGNO. LE DUE VITE DI JEAN LOUIS
di Giovanni Boschetti



PAV Edizioni
170 pp

Il romanzo di Giovanni Boschetti ha due protagonisti con il medesimo nome, Jean Louis, entrambi orfani, abbandonati dalla propria povera madre e con una passione in comune che, negli anni, diviene per loro un'ossessione: il sognare e tutto ciò che è collegato a quest'attività umana e al mondo dei sogni.

Il primo Jean Louis nasce e vive in Francia nel 19° secolo; la sua esistenza è un susseguirsi di povertà, miseria, duro lavoro, maltrattamenti, umiliazioni, carenza d'affetto.

Eppure egli, nella sua miserevole vita, incontra persone speciali che danno nuovi impulsi e frammenti di felicità al suo triste quotidiano: in particolare, un prete ortodosso di origine russa (che avrà una sua vasta importanza circa la maturazione delle convinzioni e delle nozioni di Jean Louis sui sogni) e la bella Christelle, una ragazza che, pur costretta a praticare il mestiere più antico del mondo per guadagnarsi qualcosa da vivere, ha un cuore semplice e un animo buono; con lei, il ragazzo conosce l'amore, il piacere dei sensi e la magia di sentirsi uniti a qualcuno che lo ama per ciò che è.

Ma non è l'amore, per quanto fondamentale, a far sentire Jean Louis completo e realizzato: è il sogno.
Egli ama sognare perché nei suoi sogni si rifugia, per evadere da una squallida quotidianità.

"Jean cercava ad ogni costo di sognare per uscire dalla sua stessa vita, che mal sopportava. Così, giorno dopo giorno, affinò l’arte del sognare a tal punto che ricordava perfettamente ogni sua fantasia a occhi chiusi."

Ma per dormire beatamente e sognare, egli ha bisogno di ingerire dosi di laudano sempre più massicce, così da essere sicuro di dormire e abbandonarsi alle proprie visioni oniriche.

Cosa e chi cerca Jean Louis, sognando?
Benché nel cuore ci sia la sua donna, egli ha conservato sempre un angolino per la madre, colei che l'ha messo al mondo e che egli non ha mai conosciuto; non solo, ma anche la ricerca di Dio e il desiderio di poter vedere il suo Regno diventano un pensiero fisso.

E la cosa più sensazionale è che, con costanza e convinzione, egli riesce ad entrare in un mondo onirico 
che si rivela parallelo alla vita reale e non meno concreto di essa.
Jean Louis interagisce con i personaggi dei propri sogni come se si trattasse di persone vere e impara ben presto ad entrare e uscire dai sogni come se fossero una dimensione reale, che gli appartiene.

Se la solitudine era stata la motivazione di partenza per viaggiare nel mondo dei sogni e distaccarlo dal mondo reale, più sogna e più il protagonista sviluppa una straordinaria e singolare capacità di entrare e di appropriarsi della dimensione dei sogni, squarciando quel velo di tenebre  che è l’inconscio e imparando a padroneggiarlo, ad usarlo a proprio piacimento, addirittura riuscendo a prolungare una visione, ad innestare su un sogno un altro sogno precedentemente vissuto..., insomma, il ragazzo acquisisce la capacità di manipolare i sogni, di guidarli, influenzarli.

Dove lo porterà questa sua acuta e bizzarra curiosità onirica? Fin dove Jean Louis si spingerà per esplorare i sogni e le visioni ad essi collegate?

Secoli dopo, un giovane uomo di nome Jean Louis, con la passione anch'egli per i sogni, si porrà l'obiettivo di utilizzare la moderna tecnologia per provare a giungere dove nessuno si è mai spinto: oltre il visibile.

Ad accomunarlo al primo Jean Louis ci sono diversi fattori: il nome, il fatto di essere stati abbandonati dalla madre ed essere cresciuti in orfanotrofio, il possesso di un oggetto speciale, prezioso quanto misterioso, vale a dire il medesimo pupazzetto di legno, un vero e proprio talismano che per ambedue sarà importante in quanto collegato alle proprie origini e alla figura materna.
E ovviamente ci sono i sogni, ad unirli.

Il Jean Louis dell'era contemporanea, indagando sulle proprie origini, scopre di essere un discendente dell'altro Sognatore vissuto ai tempi di Napoleone e, leggendo le annotazioni scritte da un certo padre Dimitrij agli inizi del XIX secolo, comprende che anche Jean 1 era come lui, innamorato dei sogni e desideroso di dominarli, di usarli secondo il proprio volere per conoscere ciò che finora l'essere umano non ha mai conosciuto; sì, perché il suo antenato era convinto che, attraverso i sogni, l’uomo potesse avere più conoscenza e di sé stesso e del mondo oltre l’umano, fino ad arrivare a Dio.

Grazie a due collaboratori curiosi e arditi come lui, e alla messa a punto di un congegno tecnologico unico nel suo genere, Jean 2 cercherà di introdursi nella mente delle persone e, chissà, creare un mondo onirico davvero vivibile. 

Era possibile confondere la realtà con il sogno e il sogno con la realtà stessa?

Siamo in presenza di un romanzo visionario, molto particolare, in cui il vero protagonista è proprio il sogno e tutto ciò che attiene ad esso, in special modo i suoi poteri immaginifici, le tante e intriganti associazioni ed interpretazioni, cosa sogniamo e perché, cosa esprimono e significano i contenuti dei sogni, se e quanto l'uomo sia in grado di manipolare i sogni.

Il testo è pregno di reminiscenze e passaggi di carattere storico, filosofico, letterario, è scritto con uno stile elegante, enfatico e non è una lettura "d'intrattenimento", nel senso che si lascia apprezzare se la si legge con calma, seguendo i pensieri e i desideri dei protagonisti, la cui mente è sempre rivolta verso ciò che è trascendentale, a fronte di un'esistenza che evidentemente non regala loro nulla di veramente appagante.

Anche se in alcuni punti ho trovato che il testo fosse un po' ripetitivo e che le digressioni, rispetto alla trama fossero non poche (col rischio di risultare dispersive), devo dire che il romanzo di Boschetti è senza dubbio strutturato in maniera ragionata, sapiente, e che abbia al centro uno dei più affascinanti misteri del vivere umano, il sognare e i sogni, appunto, e non solo: anche l'euforia, l'esaltazione, il senso di onnipotenza dell'uomo che cerca di mettersi in contatto con l'Invisibile, con la Divinità, sfidando ciò che è noto ed umano per toccare vette al di là di ciò che si può vedere e toccare.

Consigliato in particolare a chi è affascinato dalla tematica e non teme di immergersi in un libro diverso dal solito e sicuramente originale.

APRILE... IN GIALLO! [ Prossimamente in libreria ]

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Tre gialli in arrivo ad aprile.
Qualcosa potrebbe interessarvi? ^_-



Un ex commissario ai vertici di un’agenzia di security, una giovane di provincia il cui marito è scomparso. Due persone che vengono da mondi lontanissimi e che si ritrovano al centro di un intrigo di potere. 
Un gioco dove ognuno fa le sue mosse nell’ombra, mentre la posta sul tavolo diventa sempre più alta.

TRUDY 
di Massimo Carlotto

Einaudi
216 pp
18 euro
USCITA
9 APRILE 2024
La vita della commessa Ludovica Baroni cambia quando incontra e sposa uno dei più importanti commercialisti di Lecco, che un giorno... sparisce. 
A nessuno più di tanto interessa cercarlo, né alla polizia né a lei stessa, che infatti se ne va in vacanza sulla riviera romagnola.
Eppure c’è chi è disposto a pagare un sacco di soldi pur di sapere che fine ha fatto, a ingaggiare una società che si occupa di sicurezza e a richiedere l’attenzione speciale di Gianantonio Farina, che nella ditta i soci chiamano il Grigio e i dipendenti il Dottore. 
Lui è il responsabile delle «indagini non autorizzate». 

Farina fa spiare Ludovica, la fa pedinare, intercettare; le assegna anche un nome in codice: Trudy. 
Tutto è sotto controllo. O forse no.




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Sullo sfondo di una Milano crepuscolare, violenta e indifferente, spazzata dalla pioggia e dal vento, Pulixi tratteggia un noir denso di umanità, pathos e dolcezza: un dramma famigliare che si riflette sulle vite dei singoli poliziotti, risvegliando in loro fantasmi che avevano sperato di essersi lasciati alle spalle.

PER UN'ORA D'AMORE 
di Piergiorgio Pulixi


Rizzoli
400 pp
17 euro
USCITA 
16 APRILE 2024
Il legame tra un padre e una figlia è qualcosa di sacro che niente e nessuno dovrebbe spezzare. 
Maria Donata aveva promesso al suo, Italo, che, per quanto fosse andata lontano da casa, avrebbe sempre trovato un modo di ritornare.
Quando però viene uccisa, con indosso un abito da sposa che non le apparteneva, è Italo ad abbandonare la pace delle sue vigne nel sud della Sardegna e volare a Milano, dove la vita aveva portato Maria Donata, per prendersi cura del nipotino Filippo “Pippo” di due anni e scoprire cosa possa essere accaduto alla figlia. 

Dopo otto mesi di indagini infruttuose, l’omicidio però rischia di essere archiviato e Italo ha un’unica speranza: il criminologo Vito Strega. 
Già dai primi accertamenti, la sua squadra ha il sospetto che questa morte sia collegata a una serie di femminicidi che stanno scuotendo la città: un disegno criminale più ampio e oscuro, nel quale nessuna donna sembra essere al sicuro.




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"Ophélie si vendica"è un racconto di crescita, un romanzo di amore e amicizia, un’indagine che si estende per più di un decennio e naturalmente una trama con colpi di scena, in cui nessuno sa fino all’ultima pagina chi conosce la verità e chi la manipola. “Papà ha ucciso mamma”. 

OPHÈLIE SI VENDICA 
di Michel Bussi


Ed. E/O
240 pp
18 euro
USCITA
24 APRILE 2024
Bambina in affidamento, cresciuta in un centro di accoglienza,  adolescente ribelle, studentessa che si sposta sotto falsa identità, ogni fase della sua vita sarà segnata dalla sua ricerca ossessiva. 
A 7 anni, Ophelie e testimone dell’omicidio di sua madre da parte di suo padre. che però non è l’unico colpevole. 
Sa che un altro uomo è coinvolto e che avrebbe potuto intervenire per evitare la tragedia. 
La bambina cresce animata dalla ricerca ossessiva della verità, di trovare i testimoni, raccogliere i pezzi del puzzle che la porteranno alla verità. 
E vendicarsi di coloro che le hanno portato via sua madre...




ⓧ✘ RECENSIONE ✘ⓧ "X ZERO" di N. Milesi

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Come reagiremmo se la nostra esistenza, che sta procedendo "alla grande", tra successi professionali e fugaci relazioni "amorose" appassionate e soddisfacenti, prendesse all'improvviso una piega inaspettatamente drammatica e, per certi versi, ricca di sorprese?
Il protagonista di questo romanzo dal titolo enigmatico è un affermato ed eccentrico curatore e critico d’arte, un uomo affascinante, ironico, intelligente, da sempre uno spirito libero refrattario a convenzioni sociali e a sciocchi sentimentalismi, che si vedrà costretto ad affrontare non poche sfide, senza mai abbandonare il suo motto esistenziale "Carpe diem".



X ZERO
di N. Milesi



Oakmond Publishing
263 pp
14.50 euro
Aprile 2023
LINK


 Charlie Owen ha trentatré anni e vive a Barcellona dove conduce una vita appagante sotto tutti i punti di vista.

Giovane, bello, dannato, cinico, intelligente e sveglio, alla costante ricerca di una sola cosa - il piacere -, ha sempre una gran voglia di ironizzare, sdrammatizzare, di non prendere tutto troppo sul serio; si definisce "un agnostico, un nichilista convinto e un anarchico, seguace dei soli miei sensi. In definitiva potrei definirmi un inguaribile e appassionato lussurioso".


Lavora come critico d'arte ed è molto apprezzato negli ambienti artistici che frequenta.
Orfano di madre, è cresciuto con un padre severissimo, un generale dell'esercito americano che ha tirato su l'unico figlio in un clima da caserma in cui vigeva il detto "ordine e disciplina".
Tra padre e figlio non vi è mai stato un gran feeling né dichiarazioni di affetto per cui, una volta adulto, Charles si è allontanato da lui vivendo la sua vita in assoluta libertà e privo di legami affettivi stabili e importanti.

Fatta eccezione, infatti, per pochi amici - tra cui Victor (ricercatore scientifico) e Katrine (un'artista eclettica ed estrosa con cui gli "capita" di condividere notti infuocate) -, Charles non ha chissà quali rapporti interpersonali cui aggrapparsi e affidarsi, soprattutto in ambito sentimentale.
È un vero e proprio "uccel di bosco" che rifugge qualsiasi tipo di relazione amorosa impegnativa e quando subodora i primi accenni di un sentimento nascente (nell'altro/a), di una forma anche primitiva di gelosia, il giovane stoppa subito ogni frequentazione: niente coinvolgimento emotivo, nessun impegno, zero responsabilità.

Insomma, niente storie serie.
L'amore? Roba da sentimentali patetici, a lui piace solo divertirsi seguendo i propri istinti e impulsi, appagare i sensi e la voglia di perdersi in atti di puro piacere fisico, e non importa che si tratti di maschi o femmine: ciò che conta è divertirsi e stare bene (sempre mettendo prima le cose in chiaro con il/la partner di turno).

Ma a sconvolgere ogni sua certezza ci pensa la vita con diverse novità sorprendenti, che lo mandano in confusione e lo mettono decisamente alla prova.

Una di queste "sorprese"è donna e si chiama Roxanne, una brillante graphic designer, dal fisico perfetto, carismatica, sensuale, bellissima; Charles ne è rapito, ammaliato e diabolicamente sedotto.

Forse si sta avvicinando, anche per un tombeur de femmes incallito come lui, il momento di innamorarsi e impegnarsi in una relazione seria e stabile?

Ma gli scossoni non sono finiti e a dargliene uno bello forte è il suo stesso corpo: qualcosa non va nella sua testa e presto l'uomo riceve una notizia che lo sconvolge profondamente e lo costringe a rivedere tutta la sua esistenza alla luce di questa nuova condizione fisica.

Nonostante questo, Charles non perde vivacità, senso pratico, umorismo e affronta ciò che la vita gli dà giorno per giorno con coraggio e una dose di incoscienza che fa urlare l'amico Victor di disperazione ma che, a ben guardare, è forse la sola àncora di salvezza per lo stesso Charles.

Egli non è tipo da piangersi addosso, da fermarsi, chiudersi in casa a lamentarsi e ad aspettare "l'ora x", anzi: decide di farsi aiutare da Victor per trovare una sorta di "soluzione" al suo problema di salute, "soluzione" che poi dà il titolo al libro stesso.

Non vi dico di cosa si tratta perché è centrale nella trama e, se lo vorrete, scoprirete tutto da soli leggendo il romanzo.

Aggiungo soltanto che gli eventi devastanti non sono terminati e Charles apprenderà delle drammatiche informazioni sulle proprie origini; esse lo lasceranno ulteriormente turbato e sgomento e sue saranno la responsabilità e la libera decisione di capire come e quanto ciò che scoprirà del proprio passato influenzerà il futuro. 

Già, il futuro... La verità è che l'essere umano può immaginare tutti i programmi che gli vengono in mente, scrivere liste di cose da fare e desideri da realizzare..., ma la vita spesso è imprevedibile e il fato - o chi per esso - scombina le carte più di una volta e in modi impensabili.

Da Roxane in poi per Charlie ha inizio un viaggio che lo porterà a porsi degli interrogativi (nonostante egli non ami lasciarsi andare troppo ad elucubrazioni e ragionamenti filosofico-esistenzialistici), ad accettare giorno per giorno la realtà che è il caso a dettare le regole di questo gioco che è la vita; l'Uomo altro non è che una pedina sulla scacchiera dell’esistere, impegnato a barcamenarsi fra luce e oscurità, tra la creatività di un'opera d'arte e il rigore scientifico, tra mito e realtà, dubbio e verità, sesso e amore, vita e morte.

Charles è un protagonista a tutto campo: lo è di questo romanzo e lo è della sua stessa esistenza, le cui redini egli si sforza di non mollare mai per cercare il più possibile di poterla dirigere secondo i propri desideri ed esigenze.
Nonostante il mutare delle situazioni che man mano vive, egli resta sempre coerente e fedele alla propria natura: non si perde in piagnistei, non cede all'autocommiserazione neppure quando i problemi sono talmente gravi che potrebbe concedersi questo "lusso"; è pragmatico e razionale, sì, ma allo stesso tempo non esita a immergersi in esperienze che lo facciano andare oltre sé stesso, che sia attraverso l'alcool o la stessa attività sessuale: il tutto è sempre vissuto al massimo, con euforia e guidato dalla voglia insaziabile di divorare la vita, di godere, la sete di sperimentare nuove sensazioni, anche se questo significa bruciare le tappe.

"X Zero"è un romanzo originale, dagli intrecci narrativi imprevedibili, dove il fattore x, l'incognita, è sempre dietro l'angolo per cambiare il corso di eventi che sembravano procedere senza intoppi; il ritmo è scorrevole grazie a una scrittura che dosa bene le parti descrittive con quelle narrative e dialogiche, a un linguaggio schietto e consono al tipo di personaggi, alle dinamiche che si creano tra loro e al contesto in cui si muovono.

Pur mantenendo toni apparentemente leggeri e ironici (in virtù della personalità forte e stravagante del protagonista), vengono toccate tematiche serie e fondamentali per il vivere umano: l'amicizia, l'amore, (l'assenza di) affetti famigliari, l'uso e di sostanze (droga e alcool), la malattia, per citarne alcune.

Non mi resta che consigliare questo libro di N. Milesi, tra le cui pagine ci imbattiamo di sovente in citazioni e riferimenti musicali, cinematografici, artistici..., e del resto l'autore di sé scrive: "...in bilico fra questo e altri mondi paralleli in perenne ricerca di un punto gravitazionale. Ama l’arte, la letteratura, il cinema, la musica e viaggiare… il resto è necessità del superfluo e lucida follia."
 

🐦RECENSIONE 🎻 LE AVVENTURE DI NUVOLA E ANTONIUS di Germana Quadrini

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Le fiabe musicali che oggi vi presento hanno in comune due speciali protagonisti giovani e inesperti che trovano il coraggio di sognare in grande e di provare a realizzare i loro sogni andando oltre limiti e insicurezze, sfidando timori e insuccessi.




LE AVVENTURE DI NUVOLA E ANTONIUS
 - DUE FIABE DI GERMANA QUADRINI - 




Queen Kristianka Edizioni
Musiche originali di Loreto Gismondi

Le avventure dell’uccellino Nuvola (Durata 11’:44’’)
Antonius, il sogno di un violino (Durata 18’:23’’)

6,00 euro
Voce narrante: David Duszynski
AUDIOLIBRO DIGITALE
FORMATO MP3, scaricabile dalle piattaforme
 IlNarratore, Kobo, Google Play


Nella storia "Le avventure dell’uccellino Nuvola", il passerottino Nuvola è chiamato così per la sua abitudine ad aver sempre il becco rivolto verso il cielo.

Vispo e curioso, ama giocare con tutti gli animali della valle e sogna di volare in alto come un'aquila.

Gli amici, inizialmente, non capiscono come Nuvola possa avere desideri troppo  ambiziosi, ma poi il loro affetto per il passerotto ha la meglio e decidono di aiutarlo nella difficile impresa.

Nuvola è un passerotto con il becco rivolto sempre verso il cielo.
Vispo e curioso, ama giocare con tutti gli animali della valle e sogna di volare in alto come un'aquila.

Gli amici, inizialmente, non capiscono come Nuvola possa avere una tale ambizione, ma poi l'affetto per il passerotto ha la meglio e decidono di aiutarlo nella difficile impresa.

Nuvola dovrà affrontare le proprie paure per ottenere ciò che desidera e volare sempre più su, là dove neanche lui era sicuro di poter arrivare.

Questo simpatico uccellino non si accontenta semplicemente di ciò che conosce ma aspira a qualcosa di più grande ed è desideroso di andare alla scoperta del mondo e della libertà.


"...il cielo è così infinito che appartiene a tutti. 
Trova il tuo pezzo di cielo."


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Nella seconda fiaba sonora, "Antonius, il sogno di un violino", conosciamo un vivace e curioso violino che coltiva nel cuore il desiderio far emozionare le persone con la bellezza della sua musica. 

Il liutaio Samuel costruisce con tanto amore pregiati violini, viole e violoncelli; per lui sono come delle creature, dei figli, un po' come Pinocchio per il buon mastro Geppetto; ad esse, l'anziano dà anche dei nomi e il violino della nostra storia si chiama, appunto, Antonius.

Antonius capisce sin da subito che lui e gli altri strumenti di Samuel sono speciali e il suo sogno è poter andare in giro per il mondo nelle mani di un musicista bravo che non lo abbandonerà mai e che lo "userà" per suonare melodie bellissime ed emozionanti.

La sua incredibile voglia di ritrovarsi nelle talentuose mani di un violinista lo spinge, però, a intraprendere dei passi incauti e frettolosi.

Ma per ogni cosa c'è il suo tempo, e come gli esseri viventi crescono attraversando delle tappe e fasi, così è per i violini di questa storia e Antonius lo imparerà molto presto.

Aver fretta di fare ciò per cui non si è ancora pronti e maturi non è una buona idea perché si rischia di fallire e di dover fare i conti con il timore di deludere gli altri e di non essere all'altezza delle aspettative.

Ce la farà Antonius a realizzare il sogno di essere "uno strumento dell'anima" capace di produrre musiche meravigliose nelle mani di un sensibile violinista?


Entrambi i racconti ci ricordano, con molta dolcezza e un pizzico di magia, che ci vuol coraggio e una sana fiducia in sé stessi per raggiungere i propri obiettivi, e che tutti noi possiamo realizzare i nostri sogni, anche dopo qualche errore o insuccesso.


Il linguaggio adoperato è semplice e adatto ad ascoltatori anche molto piccoli; l'ascolto è oltremodo piacevole, sia perché il narratore ha una voce calda, avvolgente e la lettura è espressiva e in grado di coinvolgere l'ascoltatore, sia per la presenza della musica che, lungi dall'essere un semplice "sottofondo", è anzi un elemento centrale, che dà corpo alla costruzione della fiaba stessa, accompagnando sapientemente di volta in volta i personaggi nei loro vissuti e accordandosi alle loro emozioni.

È una tipologia di fiaba ideale da proporre ai bambini in quanto ha tutte le caratteristiche per stimolare la creatività, l'immaginazione, favorire l'espressione di sentimenti ed emozioni, introdurre al meraviglioso mondo della musica e tiene accesa l'attenzione di chi ascolta grazie alla varietà di strumenti musicali, di melodie e ritmi che contribuiscono a far percepire la storia e i personaggi come esseri vivi e con una loro specifica identità.

Un audiolibro, quindi, composto da due fiabe davvero belle, delicate e magiche, con messaggi positivi e che ben si presta ad essere impiegata in ambito educativo.

SPAZIO ALLE SEGNALAZIONI EDITORIALI #1 [ narrativa italiana ]

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Il post di oggi è dedicato alle segnalazioni e, poiché le pubblicazioni che desidero sottoporre alla vostra attenzione, lettori, non sono poche, ne seguirà un altro domani.


ROMANZO STORICO – MYSTERY

Parto dal genere romance storico e, più precisamente, da un'autrice molto amata: Mariangela Camocardi.

Il suo romanzo LO SCORPIONE D'ORO (COLLANA MILOS (PUBME, ebook 3,99, cartaceo 18 euro, 358 pp) esce in seconda edizione dopo 20 anni dalla prima, in un formato rieditato e aggiornato dall'autrice stessa.

L'uscita è prevista per il 31 marzo 2024.


PUBBLICO DI DESTINAZIONE: adulto.
TEMA TRATTATO: difficoltà relazionali, storie familiari, storia d’amore, seconde opportunità, mistero e giallo storico italiano, periodo 1815.


Clementina Martini è pronta a giurare che oltre lo sguardo ammaliatore del conte David Lattanzi si cela la mente diabolica di un individuo completamente privo di scrupoli, un ladro di bambini efferato e capace di arricchirsi grazie ai loschi traffici in cui è implicato. 
Decisa a fargli confessare il rapimento del figlio di Clelia, la sua amata sorella, e il covo dove tiene reclusi i ragazzini destinati a finire nelle mani di impresari teatrali che li sfrutteranno come fenomeni da baraccone, tenta di sedurre l’affascinante conte. 
David, altrettanto affascinato da lei, vuole conquistarla e le sta facendo una corte spietata. 
Ma Clementina diffida di lui: è una donna intraprendente, audace al punto da essere disposta a tutto per ritrovare Stefano, il nipotino scomparso nel nulla ormai da giorni. 
Non esisterà neppure a estrarre un’arma e a puntarla al nero cuore di David. Non può certo immaginare quali inquietanti sorprese l’aspettano al varco dopo il fatale incontro con Lattanzi.
Un incontro che cambierà la vita di entrambi in modo drastico…


NARRATIVA

L’oblio nei tuoi occhi di Paola Sbarbada Ferrari (Gilgamesh Edizioni, 15 euro, 256 pp) è in tutte le librerie dal 14 febbraio


Ambientato in una cornice contemporanea, L’oblio nei tuoi occhi racconta la storia di Christine Usvaldi, una giovane donna che affronta le sfide di una grave amnesia dissociativa a seguito di un incidente. 
Il suo cammino verso la riscoperta di sé si intreccia con quello di Giulio Ferrero, un neurochirurgo di successo, le cui emozioni sopite vengono risvegliate dal suo incontro con Christine. 

Attraverso la sua prosa ricca e coinvolgente, Paola esplora i temi dell’identità, della memoria e delle dinamiche familiari, offrendo ai lettori un viaggio commovente all’interno della psiche umana.

L’oblio nei tuoi occhi si distingue per la sua capacità di toccare corde profonde, sollecitando riflessioni su cosa significhi realmente conoscere se stessi e gli altri.



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FANTASY

Ultima pubblicazione, per ora, è BAGLIORI DI BUIO di Luigi Fabi (Montag Editore, 198 pp, 18 euro).

Johnny è un ragazzo riservato e introverso. 

Anni fa, quando egli era ancora un bambino, un tragico incidente lo priverà per sempre delle cose a lui più care. I suoi genitori. Tragedia che segnerà per sempre la sua esistenza, come un solco sulla pelle che non andrà più via. 
Solo il costante impegno dei nonni, i suoi angeli custodi, riuscirà a rendere un po’ meno amaro e faticoso il suo cammino.

Un giorno qualunque Johnny farà ritorno nel bosco. Quel luogo a lui tanto caro e un po’ magico, dove ritrovare la quiete e ritrovarsi con sé stesso. È qui che tutto avrà inizio. In un battito di ciglio, l’uomo si troverà catapultato nel peggiore degli incubi: il Tartaro. 
Un inferno sotterraneo, dimensione estrema che lo condurrà a fare scoperte impensabili costringendolo a districarsi tra forme di vita poco umane e segreti militari e ad affrontare faccia a faccia il proprio passato. Il sentiero sarà impervio e gremito di ostacoli, un percorso tutto in salita che minerà la via a più riprese per mezzo di trappole e imprevisti a non finire. 
Dai nemici più letali fino agli amici, passando per Senzanome, una figura chiave complessa e a dir poco controversa quanto enigmatica.
A farne le spese ci saranno anche l’amico fraterno Thomas e la dolce Lysa. Quest’ultima non sembrerà più la stessa di sempre. Qualcosa in lei sembra cambiato.
Come se ciò non bastasse, vi è poi il momento di una sconvolgente rivelazione. Senzanome, la figura misteriosa, si scoprirà avere con il giovane uomo un vecchio legame. Molto più di una semplice circostanza li accomuna.


SPAZIO ALLE SEGNALAZIONI EDITORIALI #2 [ narrativa italiana ]

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Eccomi con la seconda parte dello spazio dedicato alle segnalazioni.


NARRATIVA ITALIANA

Parto da una storia attuale che induce a riflettere su una generazione composta da giovani che spesso attraversano un periodo di confusione, di dubbi per poi scegliere un avvenire secondo le proprie inclinazioni.


Luce nella notte è il nuovo romanzo di Clelia Zarbà (Affiori Ed., 296 pp, 20 euro, Febbraio 

2024).

Ambientato alle pendici dell'Etna, ha come protagonista Celeste, che spera fortemente nelle opportunità che potrà offrirle il futuro, pur accompagnata dal dilemma tra il perseverare nella passione per la scrittura o imboccare una strada lavorativa con maggiori certezze. 

Intanto, riaffiorano i ricordi di infanzia, traballa l’ amicizia storica con Laura e riemerge l’amore per Marco, che lavora a Milano insieme al suo migliore amico Giovanni. 

Tra colpi di scena e un intreccio che si sviluppa su differenti livelli temporali, i personaggi incastreranno le loro vite per riscrivere un nuovo percorso, in cui il presente profumerà del passato e sarà illuminato dal firmamento, capace di andare oltre i luoghi bui. 



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Il prossimo libro narra le vicende di una moglie ingiustamente vessata per 30 anni da un marito despota e violento che, divenuta vedova, si apre finalmente alla vita.

Lia  di Maria Cristina Russo (IVVI Ed., 19.90 euro, Ebook a 4.99 euro, 176 pp).

Lia è una donna che per trent’anni è vissuta accanto a un uomo crudele e glaciale che le ha inflitto ogni genere di violenza fisica e psicologica. 
Una sera, mentre è in attesa che il marito rientri dal lavoro, sente bussare alla porta di casa e si trova di fronte un ispettore di polizia, Giuseppe Cafiero, accompagnato da un poliziotto in divisa, che le comunica che il marito è stato ucciso. 
Superato il primo momento di disorientamento, Lia si rende conto di essere finalmente libera: ha 52 anni, ma è consapevole che non è ancora troppo tardi per poter tornare a vivere. 
Così la sua esistenza comincia lentamente a fluire. 
Soprattutto comincia a conoscere persone nuove, come il suo affascinante vicino di casa John Westmoreland, un professore universitario di origini inglesi con il quale comincia a stringere una singolare amicizia; ma, cosa ancora più importante, finalmente conosce l'amore vero proprio grazie a Cafiero, l'Ispettore che sta seguendo il caso. 
Forse la felicità sta finalmente bussando alla porta del cuore di Lia?


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ROMANZO DI FORMAZIONE


Terza pubblicazione: un romanzo adatto ai ragazzi dagli undici anni in poi, indicato anche per i genitori che desiderano tentare di comprendere i propri figli e per qualsiasi persona che senta il bisogno ineffabile e provvidenziale di cercare, di tornare a farsi le domande fondamentali, quelle che non la 
facevano dormire di notte, di imparare a vedere con gli occhi del cuore, di scoprire qual è il suo vero sogno...


Come luce sulla neve di Francesca Lesnoni (Dehoniane Ed, 204 pp, 16 euro, Gennaio 2024).
 
Luca è stato bocciato, per punizione viene mandato a passare l'estate a Parma, a casa di Agata per aiutarla nella catalogazione di vecchie carte abbandonate in un grande disordine. 
In realtà Luca si è fatto bocciare di proposito: gli sembra di non poter reggere la vista della sedia vuota lasciata dalla morte dell'amico. 
Luca resterà affascinato da quella donna inconsueta che sorride un sorriso chiarissimo dalla carrozzella in cui è costretta a muoversi. 
Un delicato racconto per ragazzi sulla diversità, sul lutto e sulla crescita.



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THRILLER

Termino con il nuovo thriller di Giorgio Attanasio, tra onirismo e forte razionalità: Due minuti all'inferno (La Bussola, 164 pp, 18 euro).

Marco, brillante giornalista e ‘debunker’ romano, fermo oppositore di maghi, magia ed
esoterismo, partecipa ad un talk show radiofonico in diretta in un piccolo paesino toscano. 
Con il suo interlocutore Marco è chiamato a discutere, dal punto di vista di chi ‘non crede’, sulla
possessione diabolica. A cinque minuti dalla fine della trasmissione, la voce trafelata di una
ascoltatrice, che asserisce di essere stata ingannata da Satana, irrompe negli studi come un
fulmine a ciel sereno. 
La calma e i toni pacati di quella diretta lasciano, di colpo, il posto alla tensione. Irrisa e sbeffeggiata da Marco, la donna rivolge proprio a lui le sue ultime disperate ma tremende parole: “Tu sei maledetto!” Stranamente scosso da quell’ultimo intervento, Marco lascia gli studi radiofonici nel bel mezzo di un violento temporale. 
Dopo essersi perso tra le intricate stradine della campagna toscana, la stanchezza, il nervosismo e la pioggia incessante, gli giocano un brutto scherzo. Quando riesce a distinguere la sagoma di un bambino, immobile al centro della carreggiata, è troppo tardi per frenare e l’incidente è ormai inevitabile. La sua autovettura centra violentemente un palo della luce. 
Marco si risveglierà, ancora intontito, il giorno seguente, nello sperduto casolare della famiglia Corsini. Da quel momento la forzata convivenza con questa famiglia, trascorsa nell’attesa di poter raggiungere un carro attrezzi o la più vicina stazione ferroviaria, sarà un crescendo di angoscia, incubi e sogni ad occhi aperti; gli eventi (che si fanno via via sempre più onirici) lo accompagneranno a scoprire orrende e indicibili verità. 





LA FIGLIASTRA di Nicole Trope [ RECENSIONE ]

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Una bambina di tre anni scompare da casa mentre è sotto la sorveglianza della sorella maggiore dodicenne, la quale, però, sembra tacere su quanto è davvero successo in quel fatidico e tragico pomeriggio in cui la piccola Millie è sparita.
Cosa nasconde la ragazzina e perché mente?


LA FIGLIASTRA
di Nicole Trope



Ed. Bookouture
trad. A. Cataoli
260 pp
"Tutti nascondono il loro vero io, e questo viene fuori solo quando le cose vanno male".

Quando Leslie riceve una chiamata dalla figliastra - la 12enne Shelby, figlia avuta nel precedente matrimonio da suo marito Randall - che le dice, con tono isterico, che la piccola Millie è sparita da casa, il mondo le crolla addosso.

Come ha fatto la sua adorata bambina di tre anni a scomparire in una tiepida giornata invernale senza che nessuno la vedesse?
Per quanto possa essere vivace e sveglia, Millie Everleigh ha pur sempre solo tre anni...: dove può essere sgattaiolata tutta sola, quanto lontana può essere andata in un arco di tempo non più esteso di un'ora, un'ora e mezza?

Leslie è preoccupatissima ma cerca di mantenere la calma; all'arrivo della polizia, le ricerche iniziano e così pure le domande a tutti loro, a partire dalla spaventata e reticente Shelby, che racconta cosa è accaduto quel pomeriggio usando sempre le stesse parole: “Sono solo andata al piano di sopra per un attimo e quando sono scesa, Millie non c'era più. Sparita.”

Cosa è accaduto in quelle ore in cui Shelby avrebbe dovuto fare da baby-sitter alla sorellina?

Benché il racconto di Shelby sembri lineare, a Leslie non convince del tutto. Dev'essere successo qualcosa che la figliastra non sta dicendo, perché è assurdo che Millie abbia specifica aperto la porta di casa senza una vera ragione e sia uscita da sola, per strada!

La ricerca porta i poliziotti a interrogare tutti loro, ovviamente, e viene fuori che la stessa Leslie ha commesso un'imperdonabile ed egoistica leggerezza che, forse, è anche un po' causa di ciò che è successo: se solo lei si fosse limitata ad andare a far la spesa e basta... senza incontrarsi furtivamente con il suo ex...
Quando è costretta a confessare questo particolare, Randall è stupito: perché sua moglie si è vista con l'ex? 
Leslie si affretta a dare una risposta - la verità - e la cosa finisce lì, in quanto la motivazione per cui ha incontrato l'uomo non era nulla di grave o sospetto.

Le ore passano angosciose e prive di novità, con i giornalisti e i curiosi che assediano l'esterno della casa e l'ex-moglie di Randall, Bianca, che si fionda in casa per difendere la propria bambina, Shelby, da interrogatori estenuanti e dalle paranoie di Leslie, che vorrebbe che la ragazzina confessasse chissà cosa pur di dare indicazioni alla polizia.

Bianca è una donna dal carattere apparentemente d'acciaio, ha sempre avuto un forte ascendente su Randall (anche ora che sono divorziati) e, pur occupandosi della figlia preadolescente, è sempre poco affettuosa e molto brusca, a tratti egoista.
L'unica cosa che la rende felice è il nuovo marito, Trevor: un brav'uomo che l'ama e che sta cercando di creare una famiglia unita assieme a Shelby.

Il racconto dei fatti ci giunge attraverso più punti di vista: Leslie - con le sue legittime preoccupazioni e domande - e Shelby, che effettivamente non ha raccontato proprio tutto ciò che è successo in casa nell'ora che ha preceduto la sparizione della piccola Millie.

La verità è che in casa non c'erano solo loro due, bensì altre due persone...: di chi si tratta? Perché e in che veste erano lì? In che modo hanno contribuito alla scomparsa della bimba? E soprattutto: sanno dov'è e cosa l'è successo?

Ma c'è un altro punto di vista che viene aggiunto nella narrazione degli eventi: quello di Ruth.

Ruth è una donna che vive sola ed è rimasta senza nessuno dopo la morte della madre; ha la fobia di uscire di casa e di ritrovarsi in mezzo a tanta gente, infatti esce solo quando è strettamente necessario e sfoga i propri malesseri emotivi e psicologici nel tenere tutto categoricamente in ordine e, in special modo, nel comporre pile di... tutto, di qualsiasi oggetto.
Pile di peluche, di libri, di piatti, di giornali...
Pile che lei compone meticolosamente e poi, quando è nervosa o angosciata, butta già per ricomporle per trovare, così, un po' di pace e placare i battiti accelerati del cuore. 

Il lettore non può non chiedersi: chi è Ruth e che ruolo ha in questa storia? Come si lega alla sparizione di Millie?

Ebbene, le risposte arrivano pian piano e ogni elemento che si aggiunge via via verrà messo al suo posto, così da avere chiaro il quadro dell'intera situazione.

È proprio Ruth, quando apprende dalla tv di ciò che è accaduto alla piccola, che invia un messaggio sul cellulare a Leslie, dicendole: “Tuo marito non è chi pensi che sia.” 

Leslie è basita: cioè?? Chi sarebbe in realtà Randall? Le sta forse mentendo e le sue ipotetiche menzogne potrebbero essere la causa del dramma che si sta consumando in casa loro?

All’improvviso, la famiglia perfetta di Leslie sta rivelando le sue fragilità, i suoi angoli oscuri, forse le sue bugie e i suoi segreti.

La stessa Leslie aveva nascosto il perché ha tardato nel tornare a casa.
Randall potrebbe non essere chi dice di essere.
Shelby non ha raccontato tutta la verità, altrimenti né lei né sua madre sarebbero tanto nervose da risultare sospette.

Insomma, pare che tutti abbiano un qualche piccolo segreto da custodire.
E se la chiave per risolvere tutto fosse proprio lei, questa estranea di nome Ruth?

Ruth, in effetti, ha qualcosa da dire, un segreto (anche lei!) da svelare e che, da anni, la sta divorando dentro, privandola di serenità, voglia di vivere e di stare con le persone, obbligandola a chiudersi in casa a impilare roba inutile.

Un segreto che l'accomuna proprio a Shelby e che, se venisse finalmente reso noto, potrebbe essere la chiave per risolvere tutto e, forse - se si è ancora in tempo -, a riportare a casa un'anima innocente.


"La figliastra"è un domestic thriller avvincente, dallo stile molto scorrevole, dalla storia che si lascia leggere tutto d'un fiato perché la trama si arricchisce, di capitolo in capitolo, di piccole rivelazioni e colpi di scena che conducono dritti verso un finale che tiene il lettore attento e coinvolto.

Un romanzo ben scritto, che ha al centro le relazioni famigliari, soffermandosi sulle famiglie allargate, sui segreti che spesso risiedono tra le mura di case che, dall'esterno, paiono perfette, sui traumi irrisolti che, se non tirati fuori opportunamente, possono condizionare negativamente un'intera esistenza, sulle molestie sessuali, su relazioni di coppia tossiche.

Consigliato.

UN GIRO IN LIBRERIA

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Questa mattina sono stata in libreria e, pur non avendo acquistato nulla, non ho potuto fare a meno di perdermi tra i tanti volumi; in particolare, sono stata attratta da questi titoli:


La nave della notte (Ed. Bompiani, trad. M. Bartocci, 400 pp, 20€) è un romanzo di Jess Kidd, autrice di cui ho letto Lascia dire alle ombre e La follia dei Flood, che mi sono piaciuti molto.


1628. Un gruppo di ricchi olandesi e un manipolo di loschi avventurieri si imbarcano sulla Batavia, la nave più grande del tempo, diretti in Australia, terra di promesse. 
Tra loro c'è Mayken, una ragazzina alla ricerca del padre. Mayken, curiosa e indipendente, s'insinua tra i passeggeri, coglie segreti, stringe legami. 
Quando la nave cola a picco, non lontano dalla destinazione, i superstiti si ritroveranno a lottare per la sopravvivenza, tutti contro tutti, in una spirale di inimmaginabile ferocia. 

1989. Gil è un ragazzino che ha appena perso la madre e viene affidato al nonno, un vecchio scontroso che vive in un capanno su un'isola di pescatori. 
Gil, che dalla madre ha ereditato immaginazione e indipendenza di spirito, diventa facile bersaglio dei ragazzi del luogo. E gli scherzi grevi presto lasciano spazio alla più squisita crudeltà. 

Mayken e Gil hanno in comune sensibilità, audacia, solitudine. A intrecciare i loro destini a tanti anni di distanza sono i luoghi: lo stesso cielo, lo stesso mare, portatori di sventure ma forse anche di occasioni insperate. 

Basato su una storia vera, un romanzo storico che parla di fatalità e coraggio.

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La casa nel deserto di Catriona Ward (Sperling&Kupfer, trad. C. Pastore).


Rob vuole una vita normale: un marito
affascinante, due figlie, una bella casa immersa nel verde. 
La sua è stata un'infanzia difficile, isolata dal mondo nel profondo del deserto del Mojave, nella casa di famiglia a Sundial. 
Per anni ha desiderato soltanto fuggire il più lontano possibile dal luogo in cui è cresciuta e dalle persone che le erano più vicine. Pensava di esserci riuscita, e di essersi lasciata finalmente alle spalle tutti i suoi segreti. 
Ma da qualche tempo teme per la figlia maggiore, Callie, che è sempre più tormentata e scostante, e ha iniziato a collezionare ossa e parlare con amici immaginari. 
Rob vede in lei qualcosa che le ricorda pericolosamente la sua famiglia d'origine. 
Così decide di portarla a Sundial, in un misterioso e oscuro viaggio nel suo passato. La donna è decisa a confessare tutto alla figlia, e sa che deve prendere la decisione più difficile di sempre.

 Fino a che punto può spingersi per salvare il suo futuro e quello della sua famiglia?


🔖📚🔖📚🔖📚🔖📚


The book of accidents di Chuck Wendig (Ed. Fanucci, trad. A. Mattielli, 512 pp. ).

Tempo addietro, Nathan viveva in campagna con il padre violento. Non ha mai raccontato alla sua famiglia quello che successe in quella casa. 
Tempo addietro, Maddie era una bambina che costruiva bambole nella sua cameretta quando vide qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. 
E ora sta cercando di ricordare quel trauma dimenticato attraverso la realizzazione di sculture terrificanti. 
Tempo addietro, qualcosa di sinistro, di affamato, si aggirava per le gallerie, per le montagne e le miniere di carbone della loro città natale.

 Ora Nate e Maddie Graves sono sposati e, insieme al figlio Oliver, sono tornati dove tutto ebbe inizio. 
E quello che successe tanto tempo fa sta accadendo di nuovo... e sta accadendo a Oliver, il quale diventa il migliore amico di uno strano ragazzo, un ragazzo con dei segreti e un debole per la magia nera che lo posizionerà al centro di una battaglia tra il bene e il male nel tentativo di salvare l’anima della loro famiglia. 
Ma i Graves hanno un’arma segreta che nessuno gli può sottrarre: l’amore che li lega e li rende più forti.



LIBRI LETTI A MARZO 2024

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Con un po' di ritardo rispetto al solito, pubblico il resoconto delle letture di marzo.


1. LA FIGLIASTRA di N. Trope: domestic thriller con un buon livello di tensione e una
trama con sviluppi interessanti (4,5/5). ADATTO A CHI PRIVILEGIA THRILLER NON CRUENTI INCENTRATI SULLE RELAZIONI FAMIGLIARI.
2. LE AVVENTURE DI NUVOLA E ANTONIUS di G. Quadrini: audiolibro, favole per bambini con un bel messaggio educativo (4/5). PER CHI VUOLE CERCA DUE BELLE FAVOLE DA FAR ASCOLTARE AI BAMBINI.
3. X ZERO di N. Milesi: narrativa italiana - romanzo dai risvolti imprevedibili con un protagonista dotato di una gran fame di vivere nonostante le innumerevoli difficoltà (3.5/5). SE CERCHI UN LIBRO DIVERSO DAL SOLITO.
4. LA NIPOTE di B. Schlink: narrativa straniera - un vedovo si ritrova nonno di una 15enne dalle idee pericolosamente razziste (3/5). ADATTO A CHI CERCA STORIE DI FAMIGLIA, CON TEMATICHE ESISTENZIALI, POLITICHE, CULTURALI



READING CHALLENGE

OBIETTIVI DI MARZO

Ho scelto il secondo obiettivo.
  • UN LIBRO IN CUI IL PROTAGONISTA O UN PERSONAGGIO SI CHIAMA COME ME
  • UN LIBRO CHE HA NEL TITOLO UN NOME PROPRIO
  • DI QUESTO AMORE NON SI DEVE SAPERE di Ritanna Armeni

5. SOGNO. LE DUE VITE DI JEAN LOUIS di G. Boschetti: romanzo visionario, molto particolare, in cui il vero protagonista è proprio il sogno e tutto ciò che attiene ad esso (3/5).


Nel mese di marzo ho dovuto dire addio alla mia affezionatissima famiglia Pearson dopo sei stagioni di THIS IS US.
E' stato un viaggio emozionante *_______*


CITAZIONE DEL MESE

"Non possiamo continuare a ripudiare la possibilità di vivere gli uni accanto agli altri" 
(C. McCann, Apeirogon)

Le opere di Khrystyna Gryshko [ SEGNALAZIONE ]

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Buonasera, cari lettori!
Con questo post desidero presentarvi un'autrice e le sue opere: Khrystyna Gryshko, classe 1992, di nazionalità ucraina.

Ha cominciato a scrivere prestissimo (nove anni) le prime poesie e fiabe; cresciuta dai nonni in una casa praticamente priva di libri e in mezzo alla povertà (nel suo villaggio, Pidluzhzhya, l’acqua si prendeva dai pozzi, le strade erano sterrate e la gente sopravviveva grazie alla coltivazione della terra), venne in Italia a 13 anni perché sua madre vi era emigrata già da qualche anno. 
Nel nostro Paese, purtroppo, è stata da subito vittima di bulli e razzisti; a 16 anni ha scritto il suo primo  romanzo per bambini ed adolescenti chiamato “EREA” (Europa  Edizioni); a 17 scrive “Bucaneve calpestato”, ambientato durante la guerra in Cecenia. Durante gli anni universitari (si è laureata in Economia e Management presso la Bocconi di Milano) scrive “Benvenuti a Neverland”, un romanzo psicologico (Arduino Sacco Editore).
Ciò che più la stimola, però, sono le poesie perché sente che ci sono sempre meno poeti; la prima raccolta poetica, “Io mi bacio da sola”, è del 2018 (DreamBook) e la seconda è “Guerra” (Bertoni Editore).
Scrittrice poliedrica, nei suoi progetti futuri rientrano pubblicazioni di svariate raccolte oltre ad altri romanzi attualmente in via di sviluppo. Il progetto più ambizioso su cui sta lavorando è la realizzazione di una sceneggiatura cinematografica per ogni suo romanzo.

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Guerra
è una una raccolta di poesie dedicata ai caduti in Ucraina.

Io mi bacio da sola - una raccolta di poesie a temi di attualità.







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Bucaneve calpestato
- La guerra, il rapimento, un'infanzia rubata.

Questo è ciò che accade a Mariah ed ai ragazzi della sua città. Privati di tutto, anche della facoltà di odiare i loro rapitori. Questi infatti sono i loro stessi connazionali; tutti loro si ritroveranno uniti nella guerra contro la Russia.
Nonostante la morte sia sempre presente la vita pretende di esistere e rivendica i sentimenti che la nutrono: amore e amicizia.
Mariah non dimenticherà mai ciò che ha vissuto, ed è per questo che in età adulta deciderà di raccontare al mondo le atrocità della guerra di Cecenia.




Benvenuti a Neverland
 
“Benvenuti a Neverland” dice l’insegna del più anormale e magico ospedale psichiatrico di Parigi. I 
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suoi abitanti e gli infermieri vi faranno letteralmente perdere la testa. “Benvenuti a Neverland” è soprattutto una storia d’amore.
Che sia l’amore di una stagista per un internato, che sia la ricerca dell’amore per la vita di Peter Trevis, che sia l’amore fra due donne, Lizzy e Samantha… Neverland è amore, ma tradotto tristemente significa "un posto che non c’è".
Forse trattasi di un’insegna che porta a niente. Spetta a voi scoprirlo e nel farlo vi chiedo una buona dose di osservazione. Non date mai nulla per scontato. La pazzia, d'altronde, è imprevedibile!




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Erea
- Al di fuori di qualunque genere e di qualunque definizione, il libro di Khrystyna Gryshko non può essere rinchiuso in nessuna categoria. 
Fantasy, fiaba, romanzo d'amore, d'avventura e d'amicizia, adatto ai bambini, perfetto per gli adulti, ricco di sentimenti, velato di soprannaturale e di spiritualità. Una miriade di personaggi, umani e non, popolano questa lunga narrazione che si srotola lungo il proprio tempo per generazioni, lasciando cadere qua e là vaghi riferimenti a testi sacri del passato. 
Un romanzo che ci trasporta in un mondo magico e incantato dove troviamo, tra gli altri, la bella Elisabeth con i suoi disegni molto speciali, Dodo e le sue lacrime magiche, Wolfy il lupo e Susy la volpe con un rapporto tutto loro… e ancora re e regine, l'acqua della vita e lo spirito creatore… elementi grandiosi che non permetteranno di staccarsi dalle pagine e di abbandonare il fantastico regno di Erea.


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Arte
 
Immaginate un mondo diverso da quello che vedete ora… Immaginate se fra noi ci fossero degli Dei
dormienti, che solo aspettano di essere risvegliati. Cosa accadrebbe? 
Ce lo racconta Vita, una ragazza in apparenza normale, che un giorno incontra Arte. 
Le due diventeranno amiche e vivremo con loro un viaggio straordinario, tra reale e irreale, presente e passato, vita e morte, fede e speranza...



Poesie religiose 
E se l’uomo avesse inventato il male per giustificare se stesso? 
È questa la vera domanda che si pone l’intera raccolta poetica. 
Forse il male è stato esaltato? Forse Lucifero non è poi così cattivo? 
Questa silloge poetica non venera nessuno ed è forse più atea di quanto si creda. 
In fondo, se il male non è assoluto, allora il bene come dovrebbe essere?

APEIROGON di Colum McCann [ RECENSIONE ]

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In Apeirogon McCann dà voce a due padri, un palestinese e un israeliano, che hanno rispettivamente perso le loro figlie a causa della violenza e che hanno imparato, con non pochi sforzi, a trasformare il loro dolore in parole e gesti di pace.


APEIROGON
di Colum McCann


Ed. Feltrinelli
trad. M. Magrì
528 pp
22 euro
Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano.
Le loro vite cambiano drammaticamente e irrimediabilmente quando subiscono entrambi un lutto gravissimo: la 13enne Smadar, figlia di Rami, rimane vittima di un attacco suicida a Gerusalemme, nel 1997; nel 2007, la decenne Abir, figlia di Bassam, viene uccisa da un proiettile di gomma mentre sta uscendo da un negozio, dove ha comperato un braccialetto fatto di caramelle.

Quando Bassam e Rami vengono a conoscenza delle rispettive tragedie, si rispecchiano l'uno nell'immenso dolore dell'altro, stringono una forte e sincera amicizia e si uniscono all'associazione Parents Circle per essere dei Combattenti per la Pace che spargono semi di rispetto, speranza, riconciliazione e non di vendetta, disprezzo, odio... perché questi sono già fin troppo diffusi.

Questo è il cuore del libro di McCann, il quale però non si limita a narrare le storie personali di queste due famiglie colpite dalla tragedia, ma attorno a questo nucleo ci vengono raccontate un'infinità di aneddoti, curiosità, storie ecc..., alcune delle quali anche apparentemente sconnesse dalla tematica principale.


Il titolo si riferisce a "un poligono dal numero infinito di lati", come infiniti (immagino che questo possa essere l'accostamento operato dall'autore) sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che caratterizzano le esistenze dei due popoli - palestinese ed ebraico - su un'unica terra.


Questo libro l'ho letto in dieci tappe nell'ambito di una lettura condivisa con altri lettori, con cui poi ci ritrovavamo a commentare una volta a settimana e a esporre i punti che ci avevano maggiormente colpiti.

Vi riporto, quindi, alcune delle riflessioni e degli aspetti che personalmente mi sono rimasti maggiormente impressi:

❖ La sezione iniziale del libro è già particolare e singolare in quanto l'autore inizia parlandoci degli uccelli, e non ho potuto fare a meno di pensare che gli uccelli, in questa terra, sono più liberi degli umani, soggetti alle limitazioni e restrizioni dovute all'occupazione israeliana.

❖ Apprendiamo che Bassam, in gioventù, è stato detenuto nelle prigioni israeliane e mi ha impressionato la sua serenità nonostante le costanti umiliazioni da parte dei soldati, la sua "missione" di sopravvivere come essere umano che ha e mantiene una sua dignità.

"È una tragedia dover continuamente provare che siamo degli essere umani".


❖ Ovviamente i racconti relativi ai due fatidici giorni (separati da 10 anni di distanza) in cui Smadar prima e Abir dopo vengono uccise, è toccante e straziante, e tutta l'angoscia, la paura, la sofferenza di questi poveri genitori emergono in modo molto vivido e reale.

❖ Tanto la bimba palestinese (il cui nome significa "profumo, fragranza del fiore") quanto la ragazzina israeliana ("grappolo della vigna, fiore che si schiude") hanno nomi dal significato molto bello che richiamano alla bellezza di un fiore, ed entrambe queste creature sono state spezzate nel fiore degli anni.

❖ Gli israeliani creano modelli computerizzati e studiano per cercare di sfruttare alcuni dei movimenti degli uccelli così da perfezionare droni e missili. Per il paesaggio dell' animazione fu usata una mappa computerizzata di Gaza, con i suoi reali mercati, i veicoli, le capanne, le macerie... È una cosa, che soprattutto alla luce di ciò che sta accadendo dal 7 ottobre mi ha colpito molto, come anche il nome dei missili "Fire and forget", spara e dimentica.
Come si sta facendo ora e in tutte le guerre: punta un bersaglio, abbattilo, ammazza e dimentica, non pensarci più.

❖ Affascinante il concetto di numeri amicabili, numeri diversi ma connessi tra loro. Proprio come noi esseri umani: siamo tutti diversi ma inevitabilmente legati gli uni agli altri.

❖ Mi commuove il pensiero dei migliaia di palestinesi che, quando ebbe inizio la Nakba (1948), hanno dovuto lasciare le proprie case e hanno portato con sé la chiave, simbolo del desiderio di tornare un giorno nella propria terra, alle proprie umili ma preziose abitazioni.

❖ Attualissimo (se n'è parlato quest'anno, per ragioni che sappiamo) il pensiero di Bassam circa la possibile strumentalizzazione della Shoah per giustificare i crimini di Israele oggi.

"Onorava il Giorno della Memoria... ma nel tempo aveva cominciato ad accorgersi della strumentalizzazione di quegli anni, del senso di nostalgia, dell'industria sorta tutt'intorno. Il dolore. La paura. Il modo in cui il passato plasmava il presente. Senza alcun potere per contrastarlo."

Bassam ha studiato con accuratezza l'Olocausto, scrivendo una tesi sull'argomento.

"Volevo parlare di come il passato fosse utilizzato nella giustificazione del presente. Della spirale della storia, in cui ogni momento è legato al successivo. Dei punti in cui il passato si interseca con il futuro."


❖ Fanno riflettere moltissimo le considerazioni sull'occupazione, il vero e comune nemico di ebrei e palestinesi, e sul potere della parola, che è il jihad più grande, l'arma più affilata.


Un'occupazione che non può mai essere positiva o neutrale, tanto meno compassionevole.

"Lui non odiava gli ebrei, non odiava Israele. Quello che odiava era essere occupato, l' umiliazione che ne derivava, il senso di soffocamento, la quotidiana degradazione, l' avvilimento.Finché non fosse terminata, niente sarebbe stato sicuro. Provate l'esperienza di un checkpoint, anche solo per un giorno. Di un muro che taglia in due il cortile della vostra scuola. Dei vostri ulivi sradicati da un bulldozer. Del vostro cibo che marcisce fermo a un posto di blocco."


❖ Quando comincia a partecipare agli incontri dell' associazione Parents circle, Rami dichiara di aver cominciato solo allora a realizzare come tutti quei genitori, che avevano perduto tragicamente un familiare in questo sanguinoso status quo che caratterizza da oltre 70 anni la Palestina, fossero accomunati dal medesimo dolore, ebrei e palestinesi ("era la prima volta che vedevo i palestinesi come esseri umani (...) che portano lo stesso fardello che porto io, gente che soffre esattamente come soffro io. Un' uguaglianza nel dolore").

Giustissime le sue parole circa la necessità di comprendere ("quello che fanno è scatenato da rabbia e frustrazione e umiliazione. Gli è stata presa la terra") per poter trovare una soluzione.

"Non possiamo continuare a ripudiare la possibilità di vivere gli uni accanto agli altri".


❖ L' episodio dell'ambulanza che trasportava Abir mi ha fatto inevitabilmente pensare alle giustificazioni dell' IDF che spara o bombarda ambulanze (e non solo, anche edifici religiosi o scuole eccetera) perché convinti vi si nascondano terroristi.

❖ Mi sono piaciute molto le parti dedicate ai familiari di Rami e Bassam: i figli di Rami tutti impegnati nell'esercito israeliano pur cercando di mantenersi saldi nei propri principi etici e provando a conciliare la difesa della patria con il rispetto per i palestinesi;

Salwa, la mamma di Abir, dignitosa e silenziosa nel suo dolore, non espresso a parole.

Nurit, la mamma di Smadar, invece non sceglie il silenzio, anzi parla e scrive per esporre il proprio punto di vista sull'occupazione israeliana a danno dei palestinesi.
Il dolore per la perdita di Smadar non le fa perdere la lucidità nell'attribuire colpe e responsabilità: sì, è stato un attentatore terrorista a uccidere sua figlia ma sono l'industria del terrore e l'occupazione a generare i terroristi.

❖ Ho provato una grande ammirazione Bassam per il suo coraggio a non rassegnarsi all'ingiusta morte (assassinio) della propria bambina e la decisione di intentare niente meno che una causa (penale/civile) contro lo stato di Israele, consapevole che vincere sarebbe stato molto difficile e altamente improbabile.

Nel complesso il libro l'ho apprezzato per la tematica, ovviamente, che mi è molto cara e che, per ragioni che abbiamo sotto gli occhi, è purtroppo drammaticamente attualissima.

È stato commovente leggere le esperienze dolorose vissute dalle queste due famiglie - palestinese ed ebraica -, immaginare le due giovanissime vittime e quanto dolore abbia portato la loro morte ai familiari.

Ammiro la forza interiore di questi genitori che decidono di affrontare il dolore non lasciando spazio a sentimenti di vendetta, odio e rancore ma coltivando desideri di pace e di rispetto reciproco, basi imprescindibili per una convivenza pacifica che, come vediamo, finora non si è assolutamente realizzata ed è anzi ben lontana dal verificarsi.

Mi fa piacere che l'autore abbia sottolineato più di una volta che il problema alla base del (cosiddetto) conflitto israelo-palestinese sia l'occupazione da parte degli israeliani nei confronti del popolo palestinese, perché ignorare questo problema significa non voler analizzare le cause dell'"inimicizia" e non volere contestualizzare, pure in merito alle origini di Hamas e degli stessi attentati terroristici (preciso che per me analizzare i rapporti di causa-effetto non implica la giustificazione ma quanto meno la comprensione critica di tutto il contesto), il che allontana qualsiasi discorso di pace e tolleranza, perché se non si va alla radice di un problema, non lo si potrà mai risolvere.

Tra gli elementi che mi sono piaciuti c'è anche il fatto che offra molteplici spunti di ricerca su avvenimenti e personaggi a me totalmente sconosciuti o solo sentiti nominare superficialmente, nonché l'attenzione dell'autore circa l'etimologia di determinate parole.

Dal punto di vista dello stile, la caratteristica principale - su cui siamo stati d'accordo tutti noi lettori della condivisa - è il continuo divagare e aprire digressioni abbastanza lunghe su fatti, personaggi o dettagli che distolgono l'attenzione dal tema principale; è vero che alcuni riferimenti a determinati personaggi e/o eventi erano legati in modo diretto a Israele/Palestina e mi hanno spinta a cercare informazioni per imparare qualcosa, ma in generale ho trovato che l'eccessivo uso di questi espedienti narrativi rallentasse non di poco il ritmo e fosse più che altro fonte di distrazione.

Per intenderci: solitamente amo consigliare libri su questo tema, soprattutto a persone che confessano di saperne poco e di volersi informare; nello specifico "Apeirogon" non lo consiglierei a chiunque, perché ritengo che per portarlo a termine ci debba essere una forte motivazione e, magari, è bene che non sia il primo libro sull'argomento, in quanto la tentazione di volerlo mollare può assalire, durante la lettura, proprio a causa di questo costante allontanarsi dal filone principale.

Concludo, inoltre, con una umile considerazione: per quanto sia bello e ammirevole scrivere un libro sui rapporti tra ebrei e palestinesi, e sulla possibilità che in tanti (??) di loro ci sia il sincero desiderio di non cedere all'odio, che divide e genera morte, ma anzi di unirsi per dimostrare che andare d'accordo, convivere come fratelli è possibile, in diversi momenti, durante la lettura, ho avuto la sensazione (immagino di essere stata influenzata inevitabilmente dal dramma ancora più intenso che stanno vivendo i palestinesi da sei mesi a questa parte) che le belle parole fossero tante ma, alla fine... a cosa servono quando poi non ci sono dei veri cambiamenti a livello pratico (politico, sociale...) e quotidiano?

Voglio dire..., è fantastico che ci siano associazioni come Parents circle, ma ahimè... se l'occupazione - e tutto ciò che essa di negativo comporta - non cessa, le voci di questi genitori verranno continuamente soffocate e resteranno qualcosa di confinato a conferenze, incontri mirati, riunioni di gruppo o nelle scuole ecc..., un atteggiamento (per quanto genuino) di empatia fine a sé stesso o che, comunque, ha effetti solo nel "piccolo" ma che non va a incidere sulle esistenze di chi subisce l'occupazione da quando nasce.

Togliete le vostre armi dai nostri sogni


Vi lascio alcune citazioni.


"Ieri ero intelligente e volevo cambiare ilo mondo. Oggi sono saggio e ho cominciato a cambiare me stesso"

"Noi non parliamo della pace, noi facciamo la pace."

"giunsero gradualmente a capire che avrebbero usato la potenza del loro dolore come arma".

"Pace senza riconciliazione.
Perdonare ma non giustificare
Colonizzare la mente."

"Usiamo la parola sicurezza per tappare la bocca al prossimo. Ma non si tratta di occupare la vita di qualcun altro, la terra di qualcun altro, la mente di qualcun altro, Ha a che fare con il controllo. Che significa potere".

"l'Occupazione agisce in ogni aspetto della tua vita, ti sfinisce, ti amareggia in un modo che nessuno da fuori riesce davvero a capire. Ti sottrae il domani."


FILM AL CINEMA [ dal libro al grande schermo ]

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Tre film che possiamo vedere in questi periodo o prossimamente al cinema; il primo è tratto da una canzone per bambini, gli altri due da romanzi.



Dall’11 aprileè al cinema il film musicale di animazione TITO E VINNI A TUTTO RITMO, firmato da Sérgio Machado e Alois Di Leo, con le voci della Space Family, la celebre coppia di youtubers composta da Valentino Bisegna e Sara Di Sturco.

Ispirato al poema L’arca di Vinicius De Moraes, il grande poeta brasiliano fondatore della Bossa Nova,
Tito e Vinni a tutto ritmoè il racconto rivisitato di un grande classico in cui il binomio vincente azione e umorismo è funzionale a veicolare tematiche universali, su tutta l’emergenza climatica.

Il film, infatti, racconta la storia di Tito e Vinni, due topolini dal grande talento musicale che per caso assistono al momento in cui Dio avvisa Noè dell’imminente diluvio universale, dandogli precise istruzioni per costruire una grande arca in cui portare in salvo una coppia di ogni specie animale.
I due riescono ad imbarcarsi di nascosto sull’arca di Noè ma devono fare i conti con la tirannia e i capricci di Baruk il Leone che ha instaurato un vero e proprio regime a favore degli animali più forti.

Hanno inizio così una serie di avventure esilaranti e rocambolesche in cui i due topolini per ristabilire la pace useranno l’unica arma che hanno a disposizione: la musica.



Adattamento del romanzo La vie et la passion de Dodin-Bouffant, gourmet di Marcel Rouf, pubblicato nel 1924, quindi esattamente un secolo fa, IL GUSTO DELLE COSE  arriverà nelle sale italiane a partire dal 9 maggio.

Regia: Trần Anh Hùng.
Cast: Juliette Binoche, Benoît Magimel, Pierre Gagnaire, Emmanuel Salinger, Patrick d'Assumçao, Galatea Bellugi, Jan Hammenecker,

Ambientato nella Francia di fine ‘800, vede protagonista la cuoca sopraffina Eugénie, che da oltre vent’anni è la collaboratrice del famoso gastronomo Dodin: un sodalizio culinario che, col passare degli anni, si è consolidato in una relazione sentimentale. 
Eugenie, però, è affezionata alla sua libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. 
Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.






Tratto dall'omonimo romanzo (RECENSIONE) di Antonella Lattanzi, il 16 maggio arriva al cinema UNA STORIA NERA, diretto da Leonardo D'Agostini, con Laetitia Casta, Andrea
Carpenzano, Cristiana Dell'Anna, Lea Gavino, Mario Sgueglia, Giordano De Plano, Licia Maglietta.

Vito e Carla sono separati da qualche anno. 
Il loro matrimonio d'amore è stato distrutto da gelosia e violenza e adesso che Vito ha una nuova vita e Carla un nuovo partner, a unirli sono solo i tre figli, Nicola, Rosa e la piccola Mara. 
Ma su Carla incombe ancora la sensazione di avere evitato una tragedia annunciata. 
Quando Mara chiede di avere il padre accanto a sé il giorno del suo compleanno, Carla, per farla felice, lo invita a cena e tutto va per il meglio.
Ma dopo quella sera di Vito non si hanno più notizie: sparisce nel nulla senza lasciare tracce. 
Sarà la polizia a far luce sulla sua scomparsa e accertare la verità su quanto accaduto. 
Ma in questi casi esiste davvero una sola, chiara, inconfutabile verità?




IL SUCCESSO DI ESSERE NESSUNO di Alessandro Regis [ RECENSIONE ]

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Il successo di essere nessuno è una raccolta autobiografica di pensieri, considerazioni ed esperienze personali che l'autore condivide con i propri lettori, rivolgendosi ad essi in modo franco e schietto, confidandosi, parlando a cuore aperto del proprio vissuto e traendo da esso spunti di riflessione sulla vita, la famiglia, la difficile età dell'adolescenza, l'influenza dei social, il raggiungimento degli obiettivi e la realizzazione dei propri sogni.


IL SUCCESSO DI ESSERE NESSUNO
di Alessandro Regis



Youcanprint
122 pp
13,50 euro
Alessandro Regis, classe 1975, è un attore romano che in queste pagine autobiografiche si fa scrittore per riportare nero su bianco i propri pensieri, la propria concezione della vita, spaziando tra vari argomenti: famiglia, lavoro, passioni e hobbies, esperienze personali, errori e successi, insomma tutto ciò che ha contribuito, nel bene e nel male, a renderlo l'uomo che è oggi.

Ho aggettivato questo libro come "autobiografico" ed è vero nel senso che Alessandro parla di sé, dei luoghi in cui è cresciuto, della famiglia (d'origine e quella che si è costruito), degli amici del passato, di tante vicissitudini, ma non dovete pensare a un'autobiografia classica, in cui l'autore si limita a raccontare una catena sterile di episodi personali: Alessandro arricchisce ogni capitolo con considerazioni e lezioni di vita apprese negli anni, non mancando di offrire molti consigli a chi lo legge, soprattutto ai giovani/giovanissimi.
Essendo egli padre di un adolescente, sa quanto questo periodo dell'esistenza sia tanto meraviglioso quanto complesso e, per certi versi, "pericoloso": sono gli anni della transizione, del passaggio dall'infanzia all'età adulta e, proprio perché non si è più bambini ma neanche ancora adulti e maturi, si può essere più facilmente influenzabili, si ha voglia di sperimentare, di osare e rischiare, di provare emozioni forti e fare anche esperienze al limite, ad es. con la droga o usando con poca cautela i social.

Lungi dal risultare didascalico, vestendo i panni del "moralista" cui piace predicare dall'alto della propria saggezza, Alessandro non perde mai la propria semplicità e schiettezza e, anche quando dà suggerimenti spassionati, lo fa partendo sempre dalla propria esperienza, da ciò che egli stesso ha provato sulla propria pelle, da ciò che ha imparato attraverso i problemi, gli sbagli, le delusioni, ma anche dalla propria determinazione, che l'ha portato a raggiungere obiettivi e traguardi importanti.

"Daje!", "Non mollare mai": sono due dei motti che contraddistinguono la sua esistenza da sempre e che connotano la sua prorompente personalità: Alessandro è caparbio, deciso a non arrendersi davanti alle prime difficoltà o ai piccoli - spesso inevitabili e sicuramente fondamentali per maturare - fallimenti; pur essendo sanguigno, pieno di idee, energie e voglia di fare, negli anni ha saputo anche aspettare che il momento giusto bussasse alla sua porta, portando con sé nuove e stimolanti opportunità per esprimere sé stesso, la sua personalità vivace e travolgente.

Egli si descrive come testardo, sicuro ma non arrogante e, anzi, generoso e predisposto a mettersi al servizio di chi ha bisogno di aiuto, tratto che l'ha portato, non poche volte, ad intervenire per soccorrere i più deboli.

Nell'alternarsi di consigli e frammenti di vissuti personali, apprendiamo quali sono le sue passioni più grandi ((una su tutte: viaggiare) e di come abbia saputo incanalare personalità e talento in professioni per lui appaganti, in particolare come tatuatore e attore (vedi note biografiche).

Entrambi i lavori lo hanno introdotto nel mondo dello spettacolo, che lui ama, certo, e che gli ha dato innegabilmente tante soddisfazioni personali e lavorative, ma Alessandro Regis non ha mai smesso di tenere i piedi ben piantati a terra e ha sempre affrontato il lavoro con spensieratezza e professionalità insieme, senza mai perdere di vista sé stesso, i propri valori e le cose che davvero contano e restano nella vita: la famiglia (i genitori, l'amore della sua vita - Annia - e il loro figlio, Christian), le amicizie vere, il coltivare le proprie passioni in maniera sana.

Ovviamente, non sono mancati momenti in cui ha preso delle decisioni con troppa leggerezza e poca responsabilità e questo gli ha causato conseguenze spiacevoli e dolorose, che hanno inciso fisicamente su Alessandro, sulla sua salute.

Anche se non perfetto dal punto della forma (per quanto riguarda l'uso della punteggiatura, in special modo), il libro si legge con sufficiente scorrevolezza grazie a un linguaggio informale, colloquiale e immediato, che raggiunge il lettore in modo diretto e dal quale emergono onestà e franchezza; si percepisce la personalità dell'autore, la sua voglia di vivere appieno ogni giorno, ponendosi obiettivi ben precisi, amando la vita con tutto ciò che essa reca con sé - di bello e di brutto - nel suo essere imprevedibile e per questo esaltante.

Vivere è una continua sfida, un costante protendersi verso nuovi traguardi e questo Alessandro Regis lo ha imparato e desidera, con la passionalità e l'energia che lo contraddistinguono, trasmetterlo a chi lo legge, a partire da suo figlio.

Un libro che consiglio, soprattutto se cercate storie di vita vissuta narrate in modo autentico e genuino.


NOTE BIOGRAFICHE

Alessandro Regis, 
tatuatore romano classe 1975, entra nel mondo dello spettacolo, divenendo un volto celebre in TV, sia su Mediaset che su Real Time, passando anche per Rai 1 e Rai 2. Partecipa a “Le Iene”, “Scherzi a parte”, “Italiani Fantastici e dove trovarli”, viene insigniti del Premio Vincenzo Crocitti International come attore emergente nel 2020 e nel 2021 con il Premio Eccellenze Italiane AssoTutela. 
Amante anche della musica, ha due singoli al suo attivo come produttore sia delle musiche che del videoclip “Cambia er disco” del 2021, e nel 2023 il singolo “Privè” in collaborazione Techpro Records. 
Tra i prossimi progetti un corto cinematografico, di cui ha già ha disposizione sia la sceneggiatura che gli attori, con la collaborazione di Alessandro Fiorucci.

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - aprile 2024

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Buongiorno, lettori.

Questa mattina vi segnalo due anteprime che trovo molto interessanti: 

- l'ultimo romanzo di Melissa Da Costa, autrice di cui ho amato Tutto il blu del cielo e di cui attualmente ho in lettura I quaderni botanici di Madame Lucie
- un romanzo storico di Tina Caramanico, che accompagna il lettore nel '500 dell'Inquisizione e della caccia alle streghe.

IL FUOCO
di Tina Caramanico


Editore: Il Ciliegio
Pagine: 208
USCITA
26 APRILE 2024
Agli inizi del '500, in Val Camonica, Lucina Picenni, una vecchia guaritrice, viene processata come strega e mandata a morire sul rogo.
Ma chi è davvero Lucina?
Dopo la morte della condannata don Lazzaro, il curato, dubitando della sentenza, cerca di scoprire di quali delitti si sia davvero macchiata e di quali malvagità e violenze sia stata invece vittima.
Inizia così, in gran segreto, a indagare. 
Perché Lucina è stata condannata alle fiamme? Era davvero una strega?
Le sue domande ben presto irritano la gente del paese, che teme vengano alla luce i peccati di tutti...

L’autrice:
Tina Caramanico vive in provincia di Milano, ha due figlie, una laurea in Lettere, insegna Italiano e Storia nelle scuole superiori.
Ha pubblicato alcune raccolte di racconti, poesie e tre romanzi brevi: "Un cattivo esempio", vincitore del concorso Romanzi in cerca d'autore 2017, a cura di Mondadori e Kobo; "Il prete nuovo", Vocifuoriscena, 2019; "Come sovvertire ľ'ordine costituito, trovare l'amore e vivere felici", uscito su Wattpad e vincitore dei Watty Awards 2019, poi pubblicato in self-publishing nel 2020
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ALL'INCROCIO DEI NOSTRI DESTINI 
di Melissa Da Costa



Rizzoli
384 pp
18.50 euro
USCITA
30 APRILE 2024
Sono cinque anni che Ambre non torna ad Arvieux, piccolo paese nel cuore delle Alpi francesi; a portarla qui, una telefonata dell’amica Rosalie piovuta d’improvviso: il suo compagno, Gabriel, le ha scritto un biglietto ed è sparito, lasciandola con i due figli. 
Oltre ad Ambre arriveranno anche Anton e Tim, ugualmente pronti ad accorrere e fare la loro parte. 
Mentre Gabriel ancora non si riesce a rintracciare, i quattro amici sono subito sommersi dai ricordi legati a quella stagione invernale passata all’hotel Les Mélèzes, quando ognuno di loro aveva trovato negli altri una nuova prospettiva e nuove energie per riprendere in mano la propria, disordinata vita. 
Oggi hanno solo qualche anno in più e credono di essere adulti, ma è ancora tutto da costruire. 
Riallacciare i rapporti dopo così tanto tempo sarà allora un tuffo, necessario a superare la distesa dei risentimenti, di tutti quei dolori rimasti invisibili, per smettere di piangere i fantasmi e recuperare fiato, guardarsi in faccia e dirsi che sì, siamo sempre stati qui, ed è da qui che la vita riparte.


IL MANOSCRITTO di Franck Thilliez [ RECENSIONE ]

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Un romanzo nel romanzo, una storia cruda e crudele dove emergono il marcio e il male che possono abitare nella mente dell'uomo; un thriller che tiene il lettore avvinto dalla prima all'ultima pagina, conducendolo verso un finale enigmatico e spiazzante.



IL MANOSCRITTO 
di Franck Thilliez



Fazi Ed.
trad. F. Angelini
500 pp
La giovane Sarah viene rapita in una sera d'inverno mentre sta facendo una passeggiata; inghiottita dal buio, sparisce senza che di lei si sappia nulla... fino a quando un serial killer - che sta scontando in prigione la propria pena - non confessa di averla uccisa lui, con le proprie mani.
Il corpo, però, non è mai stato ritrovato e l'assassino non ha mai rivelato il luogo della sepoltura.

Quattro anni dopo, i suoi genitori - Léane e Jullian Morgan - non si sono ancora rassegnati del tutto; e se la donna, bene o male, cerca di andare avanti nonostante il dolore, suo marito non si è mai dato pace e ha continuato a cercare la verità, convinto che Sarah sia ancora viva, in realtà, e che prima o poi qualcosa di nuovo emergerà.

Léane è una scrittrice famosa e apprezzata da pubblico e critica; è autrice di numerosi thriller ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, decisamente sconvolta dopo il presunto omicidio della povera Sarah.
Dopo la tragedia, Léane e Jullian si sono allontanati, a motivo dell'ossessione di lui nel continuare a cercare la figlia; del loro matrimonio non resta che la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia, ormai abbandonata.

L'esistenza di Léane viene ulteriormente turbata quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una parziale perdita di memoria; proprio lui, così tormentato dal pensiero di Sarah, alla frenetica e disperata ricerca di qualsiasi dettaglio possa aiutarlo a ritrovarla, adesso si ritrova smarrito, privato di ricordi belli e brutti e lei, Léane, non sa come gestire questo nuovo dramma capitato alla sua già smembrata famiglia.

Confusa e frustrata, torna nella casa al mare, carica di ricordi dolorosi che sa di dover, prima o poi, riportare alla memoria del marito; ma intanto, dalle indagini condotte dalla polizia di Grenoble, emergono dei particolari inquietanti che lasciano intuire che Jullian avesse scoperto qualcosa di importante sulla scomparsa della figlia...

Cosa? E in che modo queste scoperte hanno a che vedere con l'aggressione da lui subita?
A questi interrogativi senza risposta, si aggiunge un'ulteriore terribile scoperta: nella villa sulla costa suo marito aveva sequestrato un uomo, che Léane, con grande sgomento, scopre essere tenuto prigioniero e con molti lividi, segno che è stato picchiato e addirittura torturato.

È stato il mite e razionale Jullian a fare questo? Chi è quell'uomo tenuto nascosto in cantina nella villa abbandonata e perché il marito lo aveva sequestrato? Forse ha a che fare con Sarah?

Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata; sarà solo il primo di altri macabri ritrovamenti che terranno tristemente impegnato il  poliziotto Vic Altra, uomo particolare, dotato di una memoria prodigiosa (è ipermnesico) e di ammirevoli capacità deduttive, qualità che - unite a una grande tenacia e professionalità - gli permetteranno di incastrare importanti tasselli dell'intricato puzzle, arrivando a capire che colui che attualmente è dietro le sbarre è, sì, coinvolto negli atroci delitti... ma il dubbio è: e se non fosse l'unico responsabile?

E se vi fosse un altro serial killer libero che continua a prendersi gioco della polizia e a far sparire povere ragazze innocenti?

Tanto Vic quanto Léane conducono le loro indagini per mettere in fila tutti i pezzi; entrambi sono costretti a confrontarsi col buio più nero e spaventoso che può arrivare ad avvolgere la mente umana quando si lascia dominare a travolgere dalle perversioni più disgustose e pericolose.

La voragine su cui si affacciano è fatta di deviazioni sessuali, di comportamenti sociopatici, di alienazione, sadismo, crudeltà, di una capacità di macchinare il male che, se da una parte turba, dall'altra lascia a bocca aperta, tanto è così sapientemente architettata.

La catena di eventi e personaggi coinvolti per arrivare a sperare di chiudere il cerchio è fitta e complessa e sarà necessario seguire tanto Léane nei propri spostamenti (che la portano ad assumere condotte discutibili che mai avrebbe pensato di essere capace di adottare) quanto Vic nei suoi ragionamenti e nella sua ricerca forsennata dei feroci assassini che gli stanno girando attorno, sfidandolo a trovarli.

Come spesso accade quando si è in presenza di assassini seriali, anche Vic dovrà cercare di conoscere e comprendere le origini del male, dove tutto è cominciato, e individuare la vera mente che sta alla base di questo maledetto gioco infernale che sta mietendo troppe vittime.

Jullian e Vic: ambedue ossessionati (per ragioni diverse) dalla ricerca del killer e ambedue con una peculiarità legata alla memoria.
Il primo ha (temporaneamente?) cancellato troppi ricordi importanti, l'altro, invece, ricorda tutto di tutti, anche se vorrebbe poter dimenticare tante cose che lo fanno star male.

Un romanzo che mi ha sorpresa: l'ho trovato davvero appassionante, scritto benissimo, attraversato da una bella tensione emotiva, suspense e un ritmo serrato che hanno reso la lettura oltremodo interessante: come i personaggi principali, mi son ritrovata immersa in un vortice ricco di elementi via via sempre nuovi che di proposito possono confondere e che mettono alla prova l'attenzione, la memoria e l'intuito del lettore stesso, al quale è richiesto, seppur per gioco, di non essere superficiale ma di stare attento ai particolari, perché è lì che potrebbero trovarsi le risposte alle tante domande che inevitabilmente sorgono leggendo.

Lo stesso finale è sospeso, aperto, misterioso, soggetto a più letture e interpretazioni.

"Un romanzo è un gioco di illusioni, tutto è vero quanto è falso, e la storia inizia a esistere solo nel momento in cui voi la leggete".

Giunta alla fine, vi dico solo un'ultima cosa: come potete leggere, il titolo del libro è IL MANOSCRITTO (titolo originale: Le manuscrit inachevé, "il manoscritto incompiuto"), il che potrebbe sembrare slegato dalla trama, se non fosse che nel prologo apprendiamo che ciò che ci apprestiamo a leggere (Léane, Vic, gli omicidi...) è parte di un romanzo mai portato a termine dal suo autore, un certo Caleb Traskman, e dopo la sua morte il figlio (il quale nota, nel testo, diversi "particolari" criptici, come se nascondessero dei significati nascosti e chi legge venisse sfidato a svelarli) ha il compito di scriverne il finale.

Insomma, leggetelo.
Se amate i thriller densi e intensi, complicati, se siete pronti ad affrontare pagine truculente ed esplicite e scendere negli abissi più neri della psiche umana, questo romanzo è per voi.



NEWS PER SCRITTORI

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Nell'augurarvi un sereno fine settimana, vi lascio con qualche news dedicata non tanto ai lettori quanto agli (aspiranti) scrittori.


Ritorna in libreria, a grande richiesta, il Quaderno dello scrittore

Disponibile nelle varianti di copertina arancione e blu, il Quaderno dello Scrittore si compone di 160 pagine illustrate (costo: 10 euro) e la nuova edizione e veste grafica è a cura di Agenzia Pensiero Creativo.

Ciò che rende originale un libro non è la sua copertina, neppure l'identità dell'autore, bensì il modo in cui gli avvenimenti si susseguono l'uno dopo l'altro all'interno della narrazione.

Il quaderno dello scrittore non è un'agenda, né un blocco note o un eserciziario, tanto meno un manuale.
E allora che cos'è?

Dotato di varie sezioni, questo divertente e valido ausilio suggerisce agli autori i componenti fondamentali per lo sviluppo di un plot narrativo: titolo, trama, dialoghi, ambientazione e tanto altro.
Inoltre ogni sezione è ricca di consigli e promemoria che possono essere importanti per non dimenticare nessun dettaglio.

Se l’autore pianifica nei minimi dettagli la stesura, avrà maggiori possibilità di scrivere evitando qualsiasi tipo di blocco e di analizzare di volta in volta l’attendibilità dei contenuti scritti in precedenza. In letteratura nulla dovrebbe essere lasciato al caso.

A chi è rivolto?
Ovviamente, è adatto per scrittori e aspiranti tali, e poi ghostwriter, editor, soggettisti e sceneggiatori ed in generale a tutti gli appassionati di scrittura che vogliono affinare la tecnica.

Per uno scrittore che abbia già pubblicato diversi libri e sia dotato di esperienza, o per un altro che sta componendo un'opera, il quaderno diventa lo strumento necessario per facilitare il lavoro di stesura della trama oltre che per creare un libro coerente dal punto di vista narrativo.

Nel rapporto con l’editor invece il quaderno dello scrittore può essere utile perché permetterà al professionista di conoscere le informazioni di cui ha bisogno e correggere il testo con maggiore facilità. Per gli sceneggiatori e i soggettisti è sfruttabile perché possono appuntare in maniera sistematica le informazioni da cui partire per scrivere al meglio i dialoghi e le caratteristiche dei soggetti presi in esame.

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DUE CONTEST LETTERARI


PREMIO LETTERARIO NAZIONALE  “FEDERICO II – DAUNIA&SANNIO” - V EDIZIONE


Scadenza domande 30 aprile 2024

Bando e modulo domanda www.dauniaesannio.it 
informazioni: info@dauniaesannio.it 
tel. 3286315985


Cerimonia di premiazione 9 novembre 2024 – Lucera (FG)

I premi della NARRATIVA 
    
    1° cl. € 800,00
    2° cl. € 400,00
    3° cl. € 200,00

I premi della SEZIONE POESIA:

A) poesie in italiano 

    1° cl. € 400,00
    2° cl. € 200,00 
    3° cl. € 100,00

B) poesie in dialetto

    1° cl. € 400,00 
    2° cl. € 200,00     
    3° cl. € 100,00


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Nella brughiera con Emily Brontë ~ Contest letterario

La casa editrice flower-ed, in collaborazione con la pagina Facebook “È questo il tempo di sognare. Vita e opere di Emily Brontë”, organizza il contest letterario “Nella brughiera con Emily Brontë”.

Art. 1 – Sezioni
Il contest prevede un’unica sezione di narrativa (racconti).

Art. 2 – Requisiti
Il tema è “Nella brughiera con Emily Brontë”: i racconti devono quindi contenere riferimenti alla scrittrice, alle sue poesie o al suo romanzo immortale, Cime tempestose, intendendo la brughiera in senso lato, come luogo fisico, letterario e dell’anima di Emily.
I racconti devono essere inediti, originali, in lingua italiana e dotati di un titolo.

Art. 3 – Partecipazione
La partecipazione è gratuita.

Art. 4 – Scadenza e modalità di invio
I testi dovranno pervenire entro il 31/07/2024, come allegato, all’indirizzo mail info@flower-ed.it 
Il file allegato dovrà essere .doc e dovrà contenere, unitamente al racconto, una breve nota biografica dell’autore comprensiva del suo rapporto con Emily Brontë.
L’oggetto della mail dovrà essere “Nella brughiera con Emily Brontë”.

Art. 5 – Pubblicazione
I titoli dei racconti ritenuti idonei alla pubblicazione saranno comunicati a tutti i partecipanti via mail entro il 15/09/2023. Per ulteriori sviluppi e aggiornamenti invitiamo a seguire le pagine Facebook di flower-ed e “È questo il tempo di sognare. Vita e opere di Emily Brontë”.
La pubblicazione consiste in un’antologia cartacea dei racconti selezionati. Sarà inserita nel catalogo di flower-ed, avrà un codice ISBN e sarà distribuita attraverso gli store di Amazon (italiano e internazionali).

Art. 6 – Norme editoriali
L’autore accetta che, in fase di revisione, al suo racconto siano applicate le norme editoriali della casa editrice.

Art. 7 – Diritti d’autore
L’autore autorizza la casa editrice a servirsi del suo testo esclusivamente per la realizzazione dell’antologia, continuando a detenerne i diritti. Non sono previste copie gratuite e compensi. L’autore non è obbligato all’acquisto di copie.

Art. 8 – Giuria
La giuria è composta da membri della casa editrice flower-ed e della pagina “È questo il tempo di sognare. Vita e opere di Emily Brontë”. L’operato e le scelte della giuria sono inappellabili e insindacabili.

Art. 9 – Termini generali
I dati personali sono tutelati secondo le norme vigenti in materia di Privacy ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modifiche.
L’autore è pienamente responsabile di qualsiasi infrazione derivante da un impiego errato delle opere inviate, in relazione alla detenzione dei diritti da parte di terzi.
La partecipazione alla selezione implica l’incondizionata accettazione del presente regolamento in tutti i suoi punti.






"IL PRIMO LIBRO CHE..." [ Giornata mondiale del Libro e del Diritto d'autore ]

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Ogni anno, in questo giorno, si celebra una giornata che per gli amanti dei libri è quotidianità ^_^



Ho pensato di unirmi alla "celebrazione" attraverso un book tag e, navigando nel web, mi è apparso questo che vi ripropongo e che è proprio il genere di tag cui stavo pensando.
Il book tag originario è sul blog "Book Labyrinth"; io l'ho leggermente modificato, adattandolo alle mie "abitudini" in fatto di letture.



IL PRIMO LIBRO CHE RICORDO DI AVER LETTO


Questo ricordo l'ho ripreso e raccontato più di una volta: il primo libro che ho letto davvero e con tanto coinvolgimento e amore è stato il Diario di Anna Frank, riletto diverse volte e amato ogni volta.


LA PRIMA SERIE DI LIBRI LETTA


A memoria, credo la saga paranormal romance LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO di J.R Ward, con DARK LOVER. Un amore proibito(che vede al centro l'amore tra il "re cieco", Wrath, e Beth, metà vampira e metà umana). Per quanto sia una serie che ho interrotto più o meno a metà, ne conservo un ricordo positivo e la mia interruzione non è dovuta al fatto che non mi stesse piacendo, bensì alla mia... ehm..., poca costanza :-D
Comunque non ho ancora abbandonato la speranza di riprenderla e terminarla.

Volendo essere pignola, se invece per "prima serie letta" si intende anche "conclusa", beh allora mi butto su Maria Antonietta di Francia, protagonista indiscussa di una trilogia romanzata che cominciai quando uscì e il blog era aperto non da molto (IL DIARIO PROIBITO DI MARIA ANTONIETTA di Juliet Grey).



IL PRIMO LIBRO CHE HO AMATO


Avendo già menzionato il Diario, mi concedo di citare un altro libro parimenti amato e che già in passato è rientrato in più di un tag, proprio perché è tra i miei "libri del cuore": Cime tempestose, l'unico romanzo della mia adorata Emily Brontë. Per me è un capolavoro della letteratura dell'Ottocento, lo amo in ogni suo elemento: ambientazione, personaggi principali e secondari, trama e, soprattutto, per le tante emozioni contrastanti e potenti che lo attraversano e che mi hanno travolta dalla prima volta che l'ho letto (e non l'ho letto una volta sola).


IL PRIMO LIBRO CHE HO TERMINATO IN UN POMERIGGIO


Anche questo è un ricordo già riportato a galla in passato: TOPI di Gordon Reece.
Lo iniziai per caso, senza aspettative particolari, e ne fui risucchiata tanto da divorare 320 pp in un pomeriggio.


IL PRIMO LIBRO CHE TI HA FATTO PIANGERE (NEL BENE E NEL MALE)


Eh, non pochi libri mi hanno commossa ma qui ovviamente c'è da andare indietro nel tempo.
Penso che la memoria non mi inganni portandomi dritta verso il breve libro (memoir) ALICE I GIORNI DELLA DROGA, scritto da un'adolescente rimasta anonima e che mi colpì tanto, soprattutto perché si basa su fatti realmente accaduti (anche se in merito alla sua autenticità c'è stata una querelle)


IL PRIMO LIBRO CON UN PROTAGONISTA MASCHILE CHE MI HA RUBATO IL CUORE


Di sicuro  Andrew Parrish, protagonista di IL CONFINE DI UN ATTIMO di J. A. Redmerski: bello, simpatico, spiritoso, ironico, paziente, protettivo, attento, insomma il ragazzo perfetto, che ha tutte le carte in regola per far innamorare una donna al primo sguardo…

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IL PRIMO LIBRO CON UN PROTAGONISTA MASCHILE CHE HO ODIATO


Escludo l'Heathcliff  di Emily perché lui è un personaggio talmente complesso da avermi suscitato, in realtà, sentimenti contrastanti: sì, certo, sicuramente rabbia (odio è un po' forte, non lo userei con lui), ma mista a una certa pietà e, non lo nego, ammirazione per la sua personalità e la sua determinazione.

La mia scelta cade, dunque, su un personaggio detestabile che, ipotizzo, non sia realmente il primo incontrato tra la galleria dei più odiosi, ma è di certo uno dei primi nomi che mi vengono in mente (oltre al capitano Jack Black Randall di Outlander, che però è tra i più recenti): Paris Trout (IL CUORE NERO DI PARIS TROUT di Pete Dexter), un uomo della peggior specie, razzista, sessista, violento, insomma, un soggetto che suscita repulsione nel lettore.


IL PRIMO LIBRO NON TERMINATO


Pure qua, non so se sia il primo, ma è uno dei pochi abbandonati ed è passato ormai qualche anno, senza che mi sia mai venuta granché voglia di riprovarci: Il conservatore, un romanzo di Nadine Gordimer di cui non rammento neppure la trama (ahimé). Lo trovai troppo statico e poco interessante :(( Chissà, magari mi son persa un capolavoro!


UNA SERIE IN CUI IL PRIMO LIBRO È IL MIO PREFERITO

MAIA, il primo libro della bellissima e avvincente saga Le Sette Sorelle di Lucinda Riley; tutti i volumi che lo compongono sono belli e il primo è l'inizio di un meraviglioso ed emozionante viaggio.


IL PRIMO LIBRO CHE TI HA TURBATA/SCONVOLTA


Qui avrei da citarne diversi, ma mi limito a uno: In un milione di piccoli pezzidi James Frey, il racconto semi-autobiografico di un tormentato percorso di disintossicazione da alcool e droga da parte di un giovane di 23 anni; pagine piene di sofferenza fisica e psicologica, con diversi passaggi descritti con una spietata onestà, per cui non facile da leggere in quanto crudo (nel linguaggio e nell'argomento), estremo, senza freni, tanto da poter suscitare il rigetto nei lettori più sensibili.



Bene, questo è il mio post per la giornata di oggi.
Sentitevi invitati a condividere con me le vostre risposte, sarà sicuramente un modo per conoscerci ancora meglio ^_-

I DIECI MOMENTI di Giovanni Mignini [ RECENSIONE ]

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Raccontarsi in dieci frammenti che, simili a scatti fotografici, racchiudono episodi importanti che hanno condotto, giorno dopo giorno, a un presente irto di difficoltà ma anche di speranza.


I DIECI MOMENTI
di Giovanni Mignini



Amarganta Ed.
78 pp
2022
Marco ha superato i trent'anni e la sua vita scorre normalmente, tra successi e sconfitte, tra sogni e rimpianti.
Già dalle prime pagine apprendiamo che nel presente è in una camera d'ospedale: come mai? Cosa gli è successo?

I dieci momenti - che danno il titolo al libro - sono dieci situazioni del passato che tornano alla mente di Marco e che hanno avuto il loro ruolo, in qualche modo e nel bene e nel male, nel condurlo fino a lì, in quella stanza che odora di pulito e disinfettante.
Di momento in momento, impariamo a conoscere questo ragazzo, la sua passione per il calcio, vissuto con impegno e professionalità, con spirito di sacrificio e serietà nella squadra di calcio di cui è il fiero e rispettato capitano.
Marco ricorda la lealtà e l'armonia che regnavano tra lui e i compagni di squadra, e che sono emerse ancor di più nelle difficoltà, quando la squadra ha affrontato momenti di forte scoraggiamento, eppure insieme tutti hanno cercato di reagire, esortando con affetto il loro capitano quando si sentiva sopraffatto da sensi di colpa e dalla paura di fallire.

Conosciamo anche  la compagna di Marco,  Rossella, che da ormai sette anni è una presenza fondamentale nell'esistenza dell'uomo, il quale è innamorato di lei al punto da essere disposto a mettere da parte sé stesso pur di averla vicino.
Il loro amore è sincero, forte, responsabile, non privo di problemi, incomprensioni, affrontati però sempre con il proposito di ritrovarsi e mai perdersi.

Da un po' di tempo, però, Rossella non sta bene, è sempre stanca, pallida e Marco non sa cosa la stia affliggendo, ma è certo che... passerà! Hanno una vita davanti, insieme, e lui vuole starle accanto sempre, sostenendola e amandola come merita.

Eppure il dubbio e la paura sullo stato di salute della fidanzata lo assillano, così cerca di scoprire cos'abbia Rossella portando i suoi referti a un amico medico.

Ciò di cui verrà a conoscenza sarà un colpo per lui: Rossella gli sta nascondendo un grave problema di salute.
Marco non ha alcuna intenzione di starsene con le mani in mano e, pur di essere di sostegno alla donna della sua vita - come le ha promesso da quando stanno insieme - è disposto a sacrificarsi, a rinunciare a qualcosa di importante: ai sogni, alle ambizioni, andando anche incontro a non pochi rischi per la propria vita.

"La storia migliore è sempre quella ancora da scrivere".

C'è una storia migliore che attende Marco Reali e la sua Rossella?

"I dieci momenti"è un romanzo che, nel suo essere breve e diretto, regala una storia dolce, semplice,  intrisa di quei sentimenti, quelle situazioni belle e brutte, felici e infelici, che appartengono al vissuto di ciascuno di noi e questo rende la lettura efficace perché realistica, autentica, in grado di arrivare al lettore in tutta la sua genuinità e verità.
Marco e Rossella sono un uomo e una donna come tanti, e ciò fa sì che l'immedesimazione e l'empatia scattino in modo naturale verso di loro, le cui esperienze positive e negative, i sogni e i rimpianti, le speranze e le illusioni, sono le stesse che possono capitare ad ognuno di noi.

In queste pagine si raccontano episodi di amicizia, amore, vita famigliare, c'è la passione per lo sport come anche la malattia e la decisione di andare incontro, per amore, a percorsi accompagnati da possibili rischi personali.
Un romanzo dallo stile semplice, adatto al tipo di personaggi e vicende umane che li vedono coinvolti, che dosa bene le parti narrative e dialogiche con quelle più riflessive, in cui traspare l'animo puro e leale del protagonista, la sua forza d'animo e la sua capacità di amare donandosi completamente.

Una lettura che non si limita a intrattenere il lettore ma più che altro a farlo riflettere su come la vita, nonostante sia spesso imprevedibile e costellata di difficoltà e continue sfide,  sia un po'"come una partita di calcio dove si parte in svantaggio e occorre recuperare. L'unica certezza è che non si è da soli".

Ringrazio l'autore, che mi ha gentilmente fatto dono del proprio libro, e non mi resta che consigliarvene la lettura.